
Giovedì è il giorno della Bce. La Banca centrale europea si riunisce in trasferta ad Atene per decidere sul costo del denaro. Salvo sorprese, dopo dieci rialzi consecutivi, la riunione del board si chiuderà con un nulla di fatto. Nella sostanza nell’area euro i tassi rimarranno quelli decisi nell’ultima riunione con gli interessi al 4,75%. La linea che sembra prevalere in questo momento – dopo che l’ultimo rialzo aveva visto il board dividersi, con i falchi vittoriosi di misura – è quella dell’attesa degli effetti dei dieci rialzi consecutivi decisi dal luglio 2022. Nella sostanza Lagarde e gli altri banchieri ritengono di aver somministrato la dose giusta di medicina per curare l’Europa dall’inflazione. Ora bisogna vedere quanto tempo occorrerà perché la cura faccia effetto. Il rischio adesso è proprio questo: che la terapia (cioè tassi di interesse elevati) duri a lungo. D’altronde l’inflazione nell’area euro continua a calare – sia pure con differenze sensibili tra Paese e Paese – ma meno velocemente di quello che la stessa Bce aveva previsto. A ottobre, è la convinzione di Francoforte, dovrebbe fermarsi a 3,3%. Sempre che la guerra di Gaza non faccia ripartire i prezzi di gas e petrolio, garantendo una nuova fiammata ai prezzi.

Oggi la Svizzera va al voto per rinnovare l’Assemblea federale. Gli elettori sono chiamati a rinnovare per i prossimi quattro anni, i membri del Parlamento elvetico composto da due Camere: i 46 seggi del Consiglio degli Stati, che rappresenta i Cantoni, ed i 200 del Consiglio nazionale, espressione del popolo. Secondo l’ultimo sondaggio, condotto dalla tv svizzera, l’Udc (l’Unione di centro che a dispetto del nome rappresenta la destra) si dovrebbe confermare primo partito svizzero con il 28,1% dei voti, recuperando rispetto al 25,5% di quattro anni fa grazie a una campagna elettorale incentrata molto sul tema dell’immigrazione. Anche il Ps, il partito socialista è dato in crescita di un punto e mezzo, confermandosi con il 18,5% dei consensi secondo partito. Per il terzo posto sarà lotta al centro tra Partito del centro (ex demo centristi) e il partito liberale radicale (Plr, destra) accreditati di un 14%. In calo invece il fronte ambientalista: i Verdi rischiano di scendere sotto il 10% (calo di tre punti) e il partito verde liberale calare di un punto.

Oggi si vota anche in Italia. In palio quattro poltrone. Nel seggio di Monza si sceglie il senatore che prenderà il posto di Silvio Berlusconi, con la lotta ristretta tra il favorito Adriano Galliani (foto), a lungo manager di fiducia del Cavaliere, candidato del centrodestra e Marco Cappato, radicale, candidato del centrosinistra. In tutto i candidati sono otto. Ma oggi si vota anche in Trentino Alto Adige per il rinnovo dei consigli provinciali, con modalità diverse. Nell’area di Bolzano sedici liste con 488 candidati si contendono l’assemblea provinciale con gli autonomisti della Svp grandi favoriti. A Trento, il presidente uscente, il leghista Maurizio Fugatti diventato famoso per voler abbattere gli orsi, cerca la conferma. Ma dovrà fare i conti oltreché con il candidato del centrosinistra Francesco Valduga, con l’ex compagno di partito che lasciata la Lega corre da solo e potrebbe penalizzare proprio Fugatti. In corsa altri 4 candidati e in tutto 24 liste. E si vota anche a Foggia per scegliere il nuovo sindaco. Schlein e Conte sperimentano l’alleanza Pd-5 S che punta su Maria Aida Episcopo. Il centrodestra si affida a Raffaele Di Mauro, candidato del ministro Fitto. Completano la rosa di aspiranti sindaci altri tre civici con chance quasi nulle. Il Comune era stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

Oggi si festeggia la Giornata mondiale dell’Onu a 77 anni di distanza dall’entrata in vigore dello Statuto dell’organizzazione internazionale che riunisce 193 Paesi. In realtà c’è davvero poco da festeggiare soprattutto di fronte alla paralisi che sembra governare l’organo delle Nazioni Unite incapace di imporre la propria linea. L’ultimo esempio sulla striscia di Gaza dove solo dopo ripetuti appelli del segretario generale Antonio Guterres (foto) è stato aperto per alcune ore il varco di Rafat per consentire agli oltre duecento Tir di aiuti umanitari bloccati alla frontiera egiziana di raggiungere la popolazione palestinese allo stremo. Israele a lungo ha ignorato la richiesta del segretario generale. Ma è solo l’ultimo esempio dello stallo in cui spesso si trova l’Onu paralizzata sin dal suo principale organo decisionale dove Occidente e Sud globale si annullano a vicenda con voti che stoppano qualsiasi iniziativa. Nonostante tutto l’Onu ha ancora una funzione vitale con le missioni di pace in giro per il mondo: attualmente sono dodici.

Scatta oggi la corsa per i bonus per le colonnine di ricarica per veicoli elettrici riservati a imprese e professionisti. Si può infatti compilare la domanda sul sito di Invitalia che andrà spedita dal 10 novembre. Le regole sono queste: aziende (di qualsiasi dimensione) e professionisti possono chiedere un rimborso del 40% delle spese ammissibili per realizzare un impianto di ricarica per auto elettriche a partire dal 21 ottobre 2021. In tutto ci sono 87,5 milioni: 78,75 saranno destinati per le imprese, 8,75 ai professionisti. C’è tempo fino al 30 novembre. Una settimana fa (giovedì 19) ha aperto il primo sportello per chiedere i bonus per le colonnine domestiche installate tra il 4 ottobre e il 31 dicembre del 2022: domande entro le 12 del 2 novembre. Per le installazioni domestiche del 2023, invece, i termini di apertura delle domande saranno comunicati presto. Lo sportello per installazioni domestiche ha a disposizione 40 milioni e prevede il rimborso delle spese per l’acquisto e l’installazione attraverso un contributo in conto capitale, fino all’80% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8mila euro per i progetti condominiali.

Oggi e domani vertice europeo a Bruxelles. Nella riunione capi di Stato o di governo si concentrano sugli ultimi sviluppi della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina e sul sostegno dell’Ue a quest’ultima e dell’altro fronte caldo in Medio Oriente, nella striscia di Gaza dopo l’attacco terroristico di Hamas a Israele. In calendario anche la revisione del bilancio a lungo termine dell'Unione Europea per il 2024-2027 e sulla situazione economica nell’area dei 27. Durante il summit spazio anche al tema della migrazione, in particolare i negoziati tra il Consiglio e il Parlamento sulla riforma del sistema di asilo e migrazione. Insomma per la premier Meloni (nella foto con la presidente Ursula von der Leyen) un vertice assai impegnativo, a cominciare dal fronte economico con le partite Mes e Patto di stabilità ancora aperte. Ma anche lo sbarco di immigrati resta un tema caldo: dall'inizio dell'anno al 23 settembre sono arrivati in Europa sulle rotte del Mediterraneo quasi 190 mila stranieri, il 70% è approdato in Italia.
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