
La settimana si apre con il report mensile dell’Opec sul petrolio. I Paesi produttori si confrontano sulle dinamiche del mercato anche alla luce delle tensioni in Medio Oriente. Venerdì è uscito un sondaggio di S&P dal quale emerge che la produzione di greggio è cresciuta di 180 mila barili al giorno in ottobre. Iran ed Iraq hanno guidato il rialzo della produzione. Anche dieci alleati non Opec – compreso il Messico – hanno incrementato le estrazioni aggiungendo altri 50 mila barili. Gli aumenti hanno ridotto il deficit di quote legate ai tagli decisi da Arabia Saudita e Russia fino a fine anno. Il prezzo del greggio venerdì ha chiuso in rialzo a Wall Street, superando quota 77 dollari al barile. Il Brent ha spuntato un prezzo più alto: quasi 82 dollari. Ma lontani dai massimi solo di un mese fa.

Parte dal Senato la maratona della Finanziaria. La Commissione Bilancio, ha in agenda, oggi, l'avvio dell'esame del ddl n. 926 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026). Una manovra da 24 miliardi quella varata dal governo Meloni. La maggioranza ha numeri risicati: 12 senatori contro i 10 dell'opposizione considerato che il presidente - di centrodestra - solitamente si astiene. Ma superato questo scoglio in Aula sarà più semplice potendo contare su 115 senatori su 200 (sono esclusi i cinque a vita). Primo test per la legge frmata Meloni e Giorgetti (foto): la presentazione o meno di emendamenti da parte di paralmentari della maggioranza per modificare la legge. La linea dettata da Meloni non li prevede.

E’ in programma oggi a San Francisco l’incontro tra il presidente Usa Joe Biden e il presidente cinese, Xi Jinping. Il colloquio è previsto a margine del summit dell'Apec, l’associazione per la cooperazione economica Asia e Pacifico che ha scelto la California per il vertice annuale che dura una settimana. Biden vuole sfruttare l'occasione per stabilizzare i rapporti tra i due Paesi molto tesi negli ultimi tempi. E’ il secondo incontro di persona in quasi tre anni.Il precedente un anno fa a Bali in occasione del G20. Al centro del colloquio le comunicazioni militari, l'intelligenza artificiale, il commercio e la sicurezza. L'Apec riunisce 21 economie Asia-Pacifico, un’area che rappresenta il 62% del Pil globale e quasi il 50% degli scambi commerciali.

Si apre oggi a Firenze “Earth technology expo” in programma alla Fortezza da basso fino a sabato. Quattro giorni che mettono al centro «idee, progetti, investimenti e infrastrutture green per l'adattamento climatico, per una migliore gestione dell'acqua e la tutela dei cittadini, del territorio e delle aree urbane dai grandi rischi naturali» spiegano gli organizzatori. Partendo dagli ultimi disastri registrati in poco più di un anno: Marche, Ischia,Romagna e ora Toscana (Nella foto de La Nazione Campi Bisenzio allagata). «Quattro eventi estremi in meno di 14 mesi, tra conta dei morti, devastazioni e danni per oltre 15 miliardi. Il tutto intervallati da circa un centinaio di eventi catastrofici minori, ma con vittime e danni. Dati alla mano, con le proiezioni meteoclimatiche che prevedono un aumento di magnitudo e frequenza di eventi sempre più catastrofici, non 'estremi' ma ormai ordinari, l'Italia deve reagire per difendere e tutelare cittadini, ambiente e economia», dicono dalla fondazione Earth and water agenda, promotrice della quattro giorni che vedrà duecento relatori alternarsi in un centinaio di incontri sulle strategie per mitigare i rischi climatici.

Oggi sarà un giorno importante per capire come sta la Cina. Escono due dati, anno su anno, importanti: il primo riguarda la produzione industriale, il secondo le vendite al dettaglio. Due spie chiave per capire cosa attenderci in prospettiva dal Dragone che a ottobre è scivolato ufficialmente in deflazione (i prezzzi sono scesi a ottobre dello 0,2%). E tra le cause, accanto al fragile sistema immobiliare (come testimoniato dalle crisi di Evergrande e Country Garden, colossi immobiliari), al calo della domanda esterna e all’invecchiamento della popolazione, c’è l’indebolimento della produttività. E anche i prezzi di produzione giù da 13 mesi di fila sono un altro sintomo di un’economia che fatica. Nel medio termine il calo del Pil sarà graduale fino a scendere al +3,5% (sì, un numero per il quale in Italia si festeggerebbe) nel 2008.

Nel giorno in cui l’Italia aspetta il verdetto più temuto dalle agenzie di rating (quello di Moody’s con il rischio di un declassamento dei titoli di Stato a junk, spazzatura) anche l’America si prepara a un venerdì 17 di paura. E’ l’ultimo giorno utile per trovare un accordo al Congresso sul bilancio. E come ormai accade sempre più spesso negli States si riaffaccia l’incubo paralisi perché i due rami del Parlamento – la Camera è a maggioranza repubblicana, in Senato prevalgono i democratici – non riescono a trovare un’intesa bipartisan. Se non ci sarà entro o prima di oggi, per l’America sarà default. Cioè incapaitàe di onorare i propri impegni finanziari, siano essi stipendi, pensioni o rimborsi ai creditori. Così quattro milioni di dipendenti pubblici resteranno senza lavoro. La scadenza di oggi è già frutto di un accordo tra repubblicani e democratici. Per evitare lo shutdown a settembre avevano deciso una proroga di due mesi, garantendo al governo i finanziamenti per gestire la macchina pubblica federale fino a oggi. Prima vera prova per il neo speaker del Congresso il repubblicano Mike Johnson (foto).
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