
Oggi è l’overshoot day e non è un buon giorno per la Terra. Perché secondo l’organizzazione internazionale Global Footprint network la domanda di risorse naturali a livello globale supera quello che il pianeta è in grado di generare in un anno. In altre parole la Terra va in riserva e inizia a estrarre risorse naturali in debito. Fino a quando ci riuscirà è un mistero. Il calcolo è eseguito monitorando 180 Paesi. Secondo Globalfoot print per stare in equilibrio avremmo bisogno di 1,7 pianeti Terra. Anche se c’è un dato consolatorio, ma non troppo: l’overshoot day arriva cinque giorni dopo rispetto al 2022 (28 luglio) segno che l’impegno dei vari Paesi in difesa della Terra sta facendo progressi. Ma troppo piccoli per preservarne il futuro. E, soprattutto, il vero miglioramento rispetto a un anno fa è di un solo giorno. Gli altri quattro giorni in più sono effetto di un aggiornamento delle modalità di misurazione del nostro “debito planetario” grazie a un set di dati più efficiente. Ps: per l'Italia, come per gli altri Paesi industrializzati, l'overshoot day è arrivato prima: il 15 maggio.

Il mese finisce con un doppio dato economico per l’Italia. Si comincia con il dato sul Pil nel secondo trimestre del 2023. L’andamento secondo il Centro studi di Confindustria è stimato molto debole, quasi fermo, come sintesi della flessione di industria e delle costruzioni. Ma il pronostico potrebbe essere corretto al rialzo grazie ai servizi, in particolare, al turismo, come ha rilevato pochi giorni fa il Fondo monetario internazionale, correggendo al rialzo il prodotto interno lordo dell’Italia. E collocandoci davanti a Francia e Germania a fine anno. Nel primo trimestre la crescita era stata dello 0,6 su base congiunturale e dell’1,9% su base tendenziale. Ma lunedì arriva anche la prima stima sull’inflazione di luglio. Francia e Germania che hanno già ufficializzato il dato vedono entrambi frenare la corsa dei prezzi: +5% i francesi e +6,2 i tedeschi. In realtà, in Germania il tasso armonizzato (quello cui fa riferimento la Bce) è salito dal 6,5% al 6,8%. A giugno l’inflazione italiana aveva registrato un 6,4% tendenziale.

Oggi dovrebbe arrivare l’accordo definitivo sui prezzi calmierati in Italia. E’ in programma una nuova riunione al ministero dell’Industria e del made in Italy con le associazioni dei distributori e dei produttori. Una misura che il governo ha ribattezzato protocollo antinflazione e che sarà in vigore per ora un solo trimestre, dal primo ottobre al 31 dicembre. Sarà comunque su base volontaria e per ora vede aderire soprattutto la grande distribuzione. Anche se non mancano i distinguo. L’eventuale paniere su cui applicare prezzi calmierati sarà definita da ciascuna impresa distributiva. Anche sulla base – si legge nell’articolo 2-ter – sulla base del concreto supporto delle imprese di filiera”. Frase che conferma come l’accordo non sia ancora così definito, quanto meno dei dettagli. Se ne saprà di più dopo il 15 settembre data entro la quale si raccoglieranno le adesioni al paniere. Un bollino tricolore contraddistinguerà i prodotti scontati.

Il presidente della Repubblica sbarca oggi a Torino. Sergio Mattarella arriva in tarda mattina al Polo del ‘900 – che ha promosso una serie di iniziative per gli 80 anni della Resistenza – per un incontro con i giovani. A loro è dedicato questo incontro con la più alta carica istituzionale della Repubblica. Mattarella –che ha già visitato il Polo del ‘900 cinque anni fa in occasione di un altro evento legato alla Resistenza - parlerà di Europa e dell’importanza della storia, maestra e bussola per orientarsi in un presente complesso. Ad accoglierlo ci saranno il sindaco Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Alberto Cirio. La visita a Torino secondo l’agenda del Quirinale sarà anche l’ultimo impegno istituzionale di Mattarella prima della pausa estiva. Poi si ripartirà a settembre, l’8 con un altro impegno legato alla Resistenza, a Roma.

Oggi arrivano i dati sull’occupazione negli Stati Uniti. Si saprà insomma quanti nuovi posti di lavoro sono stati creati a luglio fuori dal mondo agricolo. Ma il Dipartimento del lavoro statunitense diffonde anche i dati sulla disoccupazione e le retribuzioni orarie. Dati importanti per le future strategie della Fed che a luglio ha di nuovo ritoccato i tassi di un quarto di punto dopo la pausa di giugno. Si è raggiunto così il livello più alto da 22 anni: 5,5%. Dopo l'annunci, il presidente Jerome Powell ha evitato comunque di dire se sarà l’ultimo ritocco. L’inflazione negli Stati Uniti è scesa ma resta ancora lontana dall’obiettivo del 2%. C’è dunque chi pronostica un altro ritocco prima della fine dell’anno. Ma Donato Masciandaro, economista della Bocconi, sul Sole 24 ha sottolineato come per capire le prossime mosse della Fed si debba guardare alla Casa Bianca: “La banca centrale americana – ha scritto – nella forma e nella sostanza è più dipendente dai politici della Bce, e le elezioni del 2024 si avvicinano
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