
Oggi arriva (dovrebbe arrivare) in aula a Montecitorio la manovra 2023 che vale 35 miliardi. In commissione sono state approvate modifiche per 400 milioni (con una riduzione di un mese - da otto a sette - della distribuzione del reddito di cittadinanza a chi può lavorare). L’obiettivo è riuscire ad approvare la legge di bilancio alla Camera prima di Natale. Per questo non si esclude che alla fine il governo Meloni imponga la fiducia. Poi il testo dovrà passare al Senato che tra il 27 e il 31 (quindi a poche ore dal brindisi di fine anno) dovrà dare il via libera definitivo al documento finanziario ed evitare così l’onta dell’esercizio provvisorio, previsto ma non certo un bel biglietto di visita per un nuovo governo.

Oggi, in coincidenza con la giornata internazionale dei migranti, si conclude la campagna “More than migrants” promossa dal Consiglio d’Europa attraverso il programma Intercultural cities. L’iniziativa ha coinvolto sindaci, migranti e scuole per raccontare in che modo la diversità contribuisca allo sviluppo delle città e per abbattere gli stereotipi legati alle migrazioni. Ma basterebbe forse pensare ai poco più di 5 milioni di migranti (5.193.669) regolarmente residenti in Italia e al contributo che ogni giorno danno per la crescita del Paese. La metà 2,5 milioni sono europei (1,5 milioni quelli provenienti da uno degli altri 26 Paesi dell’Unione Europea), gli altri si dividono tra stati africani (1,1 milioni con una marcata presenza dai paesi nord occidentali del continente e, in particolare, Marocco e Tunisia) e stati asiatici (1,1 milioni, con una prevalenza dalla Cina). Nel 2022 in Italia sono sbarcati 92 mila immigrati clandestini, il 60 per cento in più rispetto a dodici mesi fa.

E’ davvero l’ultima occasione. Almeno per il 2022. Oggi i ministri europei per l’energia torneranno a riunirsi a meno di una settimana dall’ultimo incontro per provare a trovare quell’accordo sul prezzo del gas che da ottobre sfugge. Ora la questione più spinosa appare quando far scattare il meccanismo mentre alcuni elementi del tetto massimo hanno trovato una linea d’intesa. Anche se la differenza tra i due schieramenti sul prezzo resta distante: 160 euro al Mgw (Italia, Polonia, Belgio e Grecia) e 220 (con la Germania nel ruolo di primo sponsor). Il mancato accordo sul tetto al prezzo del gas, tiene in ostaggio anche altre misure nel campo dell’energia a cominciare dalle fonti rinnovabili e dalle misure di solidarietà. L’auspicio è che si riesca almeno a separare i due pacchetti.

Dopo le missioni americane, inaugurate da Nancy Pelosi ad agosto, anche l’Unione Europea sbarca a Taiwan. Una delegazione di sette componenti di Inta (International trademarks association) è a Taipei, capitale dell’isola “invisa” a Pechino, da oggi a mercoledì. Tre giorni che la commissione per il commercio internazionale dell’Unione europea intende impiegare per discutere di relazioni commerciali e investimenti. Previsti incontri con rappresentanti del governo, dello Yuan legislativo, della società civile e del settore privato. Taiwan è il quinto partner dell’Ue in Asia. Nel 2019 il giro d’affari ha superato quota 50 miliardi.

Ventiquattro ore dopo la chiusura della conferenza internazionale sulla biodiversità che ha visto riuniti a Montreal diecimila delegati da tutto il mondo, oggi i ministri dell’Ambiente europeo si incontrano a Bruxelles per fare il punto sulla proposta di regolamento sul ripristino della natura. Obiettivo: lavorare per contribuire al recupero degli habitat europei, l’80% de quali si trova in cattive condizioni. Un intervento che comprenderebbe tutti gli ecosistemi: dalle foreste ai mari, ai fiumi. Primo target: il 2030, con le misure che intervengono sul 20% delle zone terrestri e marine della Ue. Il tutto partendo dai piani nazionali di ripristino. Traguardo: il 2050.
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