Innanzitutto citiamo la fonte (1), un corposo studio sulle problematiche di gestione del rischio di portafoglio. Il tema è per specialisti delle tecniche di risk management e viene sviluppato descrivendo le diverse metodologie con analisi dettagliate dei singoli vantaggi e svantaggi. A noi interessa, più che le approfondite e variegate versioni dei modelli di gestione matematico-statistico dei portafogli, il punto di partenza dello studio.
L’analisi parte dalle caratteristiche delle diverse classi finanziarie che rappresentano l’universo dei mercati esponendo i risultati in termini di Skewness e Curtosi durante il ventennio 1990-2010 - il link (2) contiene le formule esatte. Dobbiamo subito chiarire perché questi due indicatori statistici sono interessanti.
---- Skewness è un indicatore di simmetria (e di asimmetria). Nella rappresentazione di una distribuzione di eventi dice quanto la numerosità dei fenomeni positivi e negativi si equivalgano o meno. La massima somiglianza si ha quando la skewness è zero o prossima allo zero (distribuzione normale).
---- Curtosi (Kurtosis) racconta quanto la distribuzione degli eventi sia dispersa o concentrata ovvero quanto la curva che li rappresenta abbia una montagna elevata che rappresenta la maggior parte delle piccole variazioni positive e negative oppure è una morbida collina se non addirittura una piatta pianura. Convenzionalmente un valore di Curtosi normale è pari a 3.
A questo punto, finita questa speriamo sufficientemente chiara e brevissima esposizione delle variabili utilizzate, possiamo vedere il comportamento delle più importanti classi finanziarie nel periodo a cavallo tra secondo e terzo millennio. L’evidenza dice che i mercati finanziari hanno avuto un comportamento complessivamente non normale, dove le singole classi che si comportano quasi “normalmente” sono pochissime. Inoltre, l’anormalità è sfavorevole in quanto la skewness è asimmetrica a favore dei valori negativi. Significa che i fenomeni negativi sono più numerosi dei fenomeni positivi. Anche la concentrazione è prevalentemente elevata in quanto sono pochissime le classi che hanno un valore di Curtosi pari o inferiore a 3.
Andando nel dettaglio, l’unica classe che mostra una sostanziale simmetria e con eventi positivi più numerosi dei negativi è l’universo delle Obbligazioni Non-USA. Persino la liquidità, che ha ovviamente la Curtosi (ampiezza delle oscillazioni) più bassa, è meno simmetrica ed ha valori negativi superiori a quelli positivi. Questi sono le due classi virtuose.
All’estremo opposto ci sono le Obbligazioni Globali ad Alto Rendimento ovvero con un rating inferiore alla tripla B. La Curtosi è su valori quadrupli rispetto al normale, segno di un andamento estremamente concentrato ma caratterizzato da variazioni al ribasso decisamente dominanti in quanto la Skewness è fortemente negativa. Seguono i titoli americani che investono nel settore immobiliare (U.S. REITs, Real Estate Investment Trusts) e i titoli governativi americani che proteggono dall’inflazione (U.S. TIPS, Treasury Inflation Protected Securities).
Possiamo concludere che, a parte la liquidità e le obbligazioni soprattutto non statunitensi, è ragionevole non solo intuitivamente mantenere un costante livello di prudenza nei confronti dei mercati finanziari in quanto le “sorprese” negative sono superiori a quelle positive per quasi tutte le categorie finanziarie. Inoltre, è pensabile che nei quattro anni successivi al 2010, anno finale del ventennio analizzato, la supremazia difensiva delle obbligazioni sia ulteriormente cresciuta dato il continuo andamento positivo che le ha caratterizzate nell’ultimo quadriennio.
(1) Many risks, one (optimal) portfolio, Cristian Homescu, July 28, 2014, http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2473776
(2) http://www.itl.nist.gov/div898/handbook/eda/section3/eda35b.htm
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