L’anno dei “portenti sciagurati” (dal Coronavirus al crollo del prezzo del petrolio, a fine aprile divenuto addirittura negativo per un giorno) forse sta per riservarci altri prodigi inquietanti. Almeno in campo energetico.
Tutto nasce dalla strisciante crisi economica mondiale che dura, di fatto, dal 2008. Accelerata per tutto il 2019 anche dalla guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, aveva indotto, per la prima volta da oltre un decennio, a ridurre le stime della domanda petrolifera globale per il 2020. Già all’inizio di quest’anno si produceva più greggio (circa 100,5 milioni di barili al giorno, mb/g) di quanto il mercato potesse assorbirne (98,8 mb/g), con un chiaro effetto depressivo sui prezzi, scesi mediamente di quasi il 25% durante il 2019.
Questo articolo è riservato
agli abbonati di Mondo Economico
© Riproduzione riservata