Inizia la rincorsa al trono del Manchester City. Con il sorteggio della fase a gironi, in calendario giovedì 31 agosto a Montecarlo, parte la Champions League 2023-24, l'ultima edizione con l'attuale format prima della riforma in programma dal 2024-25, che prevede più squadre, più partite e più ricavi per i club.

Le italiane nell'urna

Tutti a caccia dei Citizens di Pep Guardiola, campioni d'Europa in carica dopo la vittoria di Istanbul sull'Inter e naturalmente ancora favoriti. Nell'urna del Grimaldi Forum ci saranno 32 squadre, divise in quattro fasce, che andranno a comporre gli otto gironi da quattro club ciascuno. Le italiane saranno quattro: il Napoli campione d'Italia sarà in prima fascia, l'Inter vicecampione d'Europa in seconda, Milan e Lazio in terza. Sarà l'ultima volta, appunto, con questa formula che porterà alla finalissima del 1° giugno 2024 a Wembley: sei partite nella fase a gruppi, poi ottavi, quarti, semifinali e finale, per un massimo di 13 match.

Come si cambia tra un anno

Dal 2024 si cambia. La principale novità sarà il numero dei partecipanti: si salirà da 32 a 36 squadre. Uno dei posti in più a disposizione sarà assegnato alla quinta federazione del ranking Uefa (attualmente la Francia) mentre un altro sarà assegnato a una vincitrice di un campionato "minore" (cioè con ranking Uefa dall'undicesimo posto in giù). Gli altri due -  e questa sarà un'altra novità significativa - andranno alle federazioni che hanno ottenuto il miglior risultato collettivo nella stagione precedente (calcolato attraverso i punti del ranking Uefa). Tradotto: dal 2024-25, l'Italia potrebbe avere una quinta squadra in Champions, se ad esempio i nostri team quest'anno replicheranno il percorso compiuto nel 2022-23, con una finalista in ogni competizione europea. Come risultati, soltanto l'Inghilterra ha fatto meglio di noi lo scorso anno.

Il presidente dell'Uefa, Aleksander Čeferin

 

 Futuro a girone unico

Altro caposaldo della riforma sarà il passaggio dai gironi al girone unico a 36 squadre. Non si affronteranno tutte tra di loro ma il sorteggio (quattro fasce da nove squadre, suddivise in base al coefficiente delle ultime cinque stagioni) definirà le avversarie di ciascun club, tutte diverse ad ogni partita. I match passeranno dagli attuali 6 a 8, 4 in casa e 4 fuori, da settembre a gennaio (con una settimana di esclusività nel calendario per ciascuna coppa, Champions, Europa e Conference League). Il massimo potenziale di match per squadra passerà dagli attuali 13 partite a 15 (17 se si passerà dai playoff). Le prime 8 classificate del girone unico si qualificheranno direttamente agli ottavi di finale; le altre otto squadre usciranno dai playoff che saranno disputati dalle classificate tra il nono e il ventiquattresimo posto. I restanti dodici team saranno eliminati, senza essere retrocessi in un'altra coppa.

 Quanto paga l'Uefa

 Con l'attuale format della Champions League, la Uefa distribuisce ai 32 club partecipanti ben 2 miliardi di euro, 2,022 per la precisione. I premi, ovvero le entrate per le società, derivano per il 30% dal ranking storico (i risultati degli ultimi dieci anni, 600,6 milioni), per un altro 30% dai risultati, per il 25% dalla sola partecipazione (500,5 milioni) e per il 15% dal market pool, la quota variabile in base ai contratti televisivi dei singoli campionati.

La sola partecipazione alla Champions 23-24 garantirà ai club 15,64 milioni; ogni vittoria varrà 2,8 milioni, ogni pareggio 980 mila euro. La qualificazione agli ottavi di finale vale 9,6 milioni ad ogni club; i quarti garantiscono 10,6 milioni, le semifinali 12,5 milioni, la finale 15,5 milioni. La vittoria aggiunge altri 4,5 milioni. Alzare il trofeo vale quindi oltre 100 milioni. Dal 2024-25 cresceranno i ricavi della Uefa, previsti dagli attuali 3,2 miliardi attorno ai 5 miliardi, e aumenteranno anche gli introiti per i 36 club partecipanti: Nyon, infatti, distribuirà 3-3,5 miliardi.