Ai blocchi di partenza per Il Salone Internazionale del Libro di Torino dal 18 al 23 maggio gli editori italiani muovono con decisione verso gli obiettivi di internazionalizzazione. Reduce dalla tre giorni del Festival du Livre de Paris in aprile, dove l’Italia era ospite d’onore, l’editoria italiana viaggia spedita verso la Buchmesse di Francoforte del 2024, dove il nostro Paese avrà lo stesso ruolo.

La crescita sui mercati esteri è tra gli obiettivi prioritari, editori e istituzioni hanno collaborato per promuovere il libro italiano oltre confine, malgrado il “freno” dovuto alla lingua. Al contrario di inglese, spagnolo e francese l’italiano è poco conosciuto oltre confine e il nostro Paese investe ogni anno circa un milione di euro in contributi alla traduzione per far crescere ulteriormente l’export. I dati disponibili, riferiti al 2020, confermano che l’obiettivo è a portata di mano: 8586 titoli venduti e 9127 comprati. Negli ultimi vent’anni le esportazioni sono cresciute mediamente dell’8,6% annuo e le importazioni del 2,8, a dimostrazione del fascino crescente del libro italiano per i lettori stranieri, in particolare la letteratura per bambini e ragazzi.

Il mercato editoriale europeo

L’editoria europea vale 35 miliardi di euro, il 59% del mercato globale, 6 dei più importanti gruppi mondiali sono nel Vecchio continente. L’editoria italiana è la sesta al mondo, la quarta in Europa dopo Germania, Regno Unito e Francia, tallonata dalla Spagna, che continua a crescere (+5,5% nella varia nel 2022).

Il settore del libro mantiene il primo posto all’interno dell’industria culturale italiana: al netto dell’editoria scolastica il valore della varia a prezzo di copertina registrato dalle vendite di libri in librerie fisiche, on line e grande distribuzione è stato di 1,671 miliardi, con un calo rispetto al 2021 – che registrò risultati eccezionali – del 2,3%, pari a 41 milioni di spesa in meno. (grafico 3) Le copie cartacee vendute hanno superato i 112 milioni, le novità pubblicate sono state circa 76.600, in calo del 10,5%, mentre per gli e-book è stato del 28,6%, con circa 35.200 novità.  I prezzi di copertina nel 2022 sono rimasti invariati, con un prezzo medio di 14,84 euro. All’1,671 miliardi dei libri a stampa, si sommano i 79 milioni degli e-book (erano 86 nel 2021, -8%) e i 25 milioni degli audiolibri, uno in più dell’anno precedente, in crescita del 4,2 per cento.

La libreria fisica – anche se sarebbe più corretto dire i librai e le libraie – continuano la ripresa dopo il crollo del 2020 pandemico, segnando un +1%, con 889 milioni, non sufficienti a bilanciare il calo dell’on line (-5% a 705 milioni) e della grande distribuzione, che registra un -10% a 77 milioni. Tre le novità di un mercato in continuo movimento: il catalogo continua a crescere, +18% rispetto al 2019, le novità del 18; scatto della fiction (fumetti +8,6, narrativa straniera +7, narrativa italiana + 4,9, mentre continua la flessione della saggistica generale (-8,6%) e professionale, -12,3 per cento.

Le sfide dei prossimi anni

Se l’obiettivo principale per il futuro è l’internazionalizzazione, l’Aie (Associazione Italiana Editori) ha la consapevolezza di dover resistere su molti fronti. L’inflazione e il caro vita influenzeranno le decisioni di spesa degli italiani, mentre allo stesso tempo tutta la filiera libro dovrà fronteggiare la crescita dei costi (in primis carta ed energia), che riduce drasticamente i margini mettendo in crisi gli operatori più fragili, come le librerie indipendenti e i piccoli editori. Pesa sempre di più l’impatto della pirateria, soprattutto sulla saggistica e sulla varia, mentre la nuova legge sul libro è ancora al vaglio di Governo e Parlamento

Nei primi tre mesi del 2023 la varia è cresciuta in valore dello 0,4%, a fronte di una flessione dello 0,7% del numero di copie, rispetto allo stesso periodo del 2022. Le vendite a prezzo di copertina sono state pari a 370,1 milioni di euro, per 24,2 milioni di copie vendute. Numeri in ripresa tra il 26 febbraio e il 25 marzo: +1,2% a valore (120,8 milioni di euro) e sostanziale pareggio delle copie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, 7,9 milioni.

L’ecosistema digitale

Il “Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2022” pubblicato dall’Aie, relativo ai primi sei mesi dell’anno, riporta alcuni elementi sui quali potrebbe essere utile un approfondimento. «Nei primi sei mesi del 2022, il 22,7% della spesa dei lettori italiani è fatta da novità (…). Il 77,3% della spesa riguarda titoli e autori pubblicati nei mesi e anni precedenti. Un dato che appare ormai strutturale (nel 2019 era, rispettivamente, il 23,2% e il 76,8%) e che aiuta a comprendere le potenzialità dell’e-commerce rispetto alle librerie fisiche. Dei dieci titoli più venduti nella prima metà dell’anno, quattro arrivano (o vengono sospinti) dai social media», in particolare TikTok. I booktoker, gli influencer dei libri seguitissimi da influencer tout court, sono destinati a soppiantare critici letterari e venerati maestri?