Perché questo libro? Si tratta di un arcobaleno di vicende, di fatti economici e storici che hanno costellato gli ultimi cinque mila anni di storia. Si accavallano e si intrecciano nel tempo ma risultano, al contrario, modernissimi. Probabilmente il vecchio detto nulla di nuovo sotto il sole è una grande verità: un’analisi delle profonde radici nel passato permette proprio di spiegare e di capire i temi attuali…
È possibile leggere le vicende della storia come un cubo di Rubik in cui ogni tassello rappresenta una variabile che però si combina o entra in conflitto con gli altri. Lo scoppio premeditato o inatteso di guerre, i cambiamenti climatici (allora come oggi), gli scontri e gli incontri di religioni, i conflitti sociali, la serendipità (la scoperta di Colombo) e la cocciutaggine di Magellano, lo sviluppo armonico o a scossoni dei commerci, il regresso delle controriforme, i progressi della tecnologia, le carestie e l’abbondanza compongono un prisma di contrappunti in un movimento senza fine.
L’arrivo degli Hyksos…
Un po’ meno di 5000 anni fa, il ferro costava anche otto volte più caro dell’oro. Perché? Gli uomini che lavoravano i metalli non sapevano produrre una temperatura di 1536°, necessaria per fare fondere il ferro; il metallo essenziale per la società all’epoca era il bronzo, una lega di rame e di stagno. Gi uomini conoscevano il ferro: erano le meteoriti, arrivate dal cielo, quindi dono divino. Ed allora le meteoriti figuravano nei templi e nelle else delle armi dei potenti…L’etimologia del termine “siderurgia” è una importane conferma: indica chiaramente che questo metallo proviene dalle stelle (sidera). Ma verso il 1200 a.C., c’è un cambiamento climatico che spinge delle popolazioni nomadi abitanti nelle steppe dell’Europa orientale ad invadere il Mediterraneo levantino; gli Hyksos interrompono il flusso di stagno (soprattutto dalle montagne anatoliche del Tauro) ed i fabbri sono costretti a trovare una soluzione per rimpiazzare il bronzo con il ferro…l’età del ferro comincia!
E l’oro dei faraoni dell’Egitto conquistato da Augusto finanzia in larga misura l’espansione dell’impero romano, come il bottino di Gerusalemme permette a Tito di costruire in soli dieci anni il Colosseo. E sono ancora i metalli preziosi che favoriscono la rapida espansione del mondo mussulmano; gli Arabi vanno fino ai confini della Cina per controllare le miniere di questi metalli, dopo la vittoriosa battaglia di Talas (751), combattuta fra le truppe dei califfati e quelle della dinastia dei Tang. Questa battaglia permette, anche, di scoprire i segreti cinesi della produzione della carta che transitano per Samarcanda ed arrivano un paio di secoli più tardi a Bagdad. Ed è la vita durissima degli schiavi neri che fomenta la rivolta degli Zanj; questi uomini lavorano nelle piantagioni di canna da zucchero intorno a Bassora e nelle miniere; la rivolta dura una quindicina di anni, minaccia la stabilità del califfato abbaside ed è domata da uno sforzo enorme delle truppe di Samarra, la capitale del califfato.
Il fiasco della carta moneta cinese
Intanto, in Cina le varie dinastie tentano di utilizzare la carta moneta che impressiona molto Marco Polo; ma il fabbisogno di finanziamenti per difendere le frontiere fa stampare troppe banconote e l’inflazione divora le dinastie dei Song, dei Mongoli ed anche i primi anni di vita della dinastia dei Ming. Ed è proprio dalla Cina (la provincia dello Yunnan) che parte la peste nera; arriva in Europa dopo 23 anni, transitando sulla strada della seta, e distrugge un terzo della popolazione europea, spazza il latino, secolarizza la società e cambia gli equilibri fra i prezzi, i salari, i flussi delle merci. Ed è a Venezia che si fissano due volte al giorno i prezzi dell’oro per tutta l’Europa, con una campana che tintinna sul mercato del Rialto. Venezia diventa un grande polo di sviluppo economico di tutta l’Europa e del Mediterraneo e stampa più della metà dei libri pubblicati nel continente. Ma le comunicazioni costano sempre molto care; il prezzo per spedire una lettera da Madrid a Parigi può essere l’equivalente del salario annuale di un professore dell’università di Salamanca ed allora sorgono le compagnie dei mastri della posta, fra cui quella bergamasca dei Tasso e Torre che si impianta in Germania ed organizza il sistema postale di tutto l’impero.
I cannoni bresciani di ferro
Ma i boati dei cannoni risuonano molto spesso in Europa; un cannone di bronzo costa tre volte un cannone di ferro …e Brescia si specializza proprio nella produzione di questo tipo di cannoni per l’artiglieria di Venezia! La domanda di legno per produrre il carbone di legna (non è ancor disponibile il carbone!) deforesta intere regioni in Europa. Con lo sviluppo della navigazione oceanica la domanda di legno esplode: ci vogliono 4000 alberi (di lungo fusto e stagionati) per fabbricare un galeone! E la domanda di navi di questo tipo sale in modo vertiginoso dopo la scoperta di Colombo delle Indie Occidentali. La notizia si diffonde abbastanza rapidamente fra i regnanti ed i mercanti; ma il papa apprende questa scoperta con un mese di ritardo ed a Istambul la notizia arriva nel palazzo di Topkapi con più di tre mesi di ritardo…Per una quindicina di anni in Europa si pensa sempre di aver scoperto delle isole dell’Asia. Solo Amerigo Vespucci, che viaggia nelle nuove terre e costeggia le coste brasiliane, comincia a parlare di un nuovo continente e nel 1507 le carte geografiche pubblicate nel nord della Francia indicano queste nuove terre con il nome Ameríca, con l’accento sulla í…
All’epoca i due più potenti paesi del modo sono la Cina e l’India…in Europa ci sono città ricche, anzi ricchissime, ma sono straordinarie macchioline sulla carta del mondo e le carte geografiche, che scatenano enormi operazioni di spionaggio, iniziano ad essere negoziate alla fiera dei libri di Francoforte. Gli equilibri geopolitici cambiano radicalmente: il Mediterraneo non è più il fulcro europeo. Il nord-Atlantico ed il bacino Indiano diventano i due nuovi poli dello sviluppo e cambia la distribuzione delle carte in tavola fra i vari paesi. Venezia reagisce abbastanza rapidamente: vuole proporre ai Mamelucchi la costruzione di un canale a Suez, ma il diplomatico incaricato di questa missione si ammala e chi lo rimpiazza non riesce a proporre nulla ad Alessandria che però accetta l’idea di lanciare una flotta contro lo strapotere portoghese nel bacino Indiano. Gli arsenalotti veneziani costruiscono delle navi ad Alessandria, le smontano e le rimontano a Suez; queste navi partecipano alla battaglia navale che sconfigge la flotta portoghese che però, negli anni successivi, riesce ad avere la meglio, anche perché la forza marittima mamelucco-indiana non è più assistita da Venezia.
Intanto Enrico VIII, che aveva ottenuto dal papa Leone X il titolo di “defensor fidei” (che figura ancora oggi sulle monete britanniche) lancia lo scisma contro Roma e nazionalizza più di 800 conventi con il saccheggio delle campane di bronzo che, fuse, diventano i pezzi dell’artiglieria dell’English Navy…proprio quella che sua figlia Elisabetta utilizza per sconfiggere l’invincibile armata spagnola di Filippo II. E quasi allo stesso tempo in Giappone termina la guerra civile fra daimyo, shogun e samurai; è la grande miniera d’argento di Iwami Ginzan che decide le sorti della guerra civile, nella quale sono impiegati gli archibugi che i Portoghesi esportano a Macao e vendono al miglior offerente giapponese. Questa miniera produce un terzo dell’offerta mondiale d’argento, condivisa con le miniere mitteleuropee ed “americane” controllate dagli Spagnoli (Messico e Perù) con una forte partecipazione dei capitali di mercanti e banchieri fiorentini, genovesi e bavaresi.
Questo metallo bianco è il primo vettore della mondializzazione: i grandi centri di produzione esportano il loro surplus verso l’India e la Cina, le vere “spugne” mondiali che assorbono l’argento esportando spezie, porcellane, sete ed altri prodotti di cui le classi dirigenti europee ed i nuovi ricchi “americani” sono affamati. E i prodotti “americani” si diffondono lentamente in Europa: mais, patate, pomodori, peperoni, sifilide…poi, più tardi, chinino, caucciù, cacao, tacchino… Lo “scambio colombiano” travolge gli equilibri dei flussi delle merci nel modo intero, sfama intere popolazioni (il mais), le cura (il chinino), alletta i palati dei ricchi (il cacao) ma diffonde malattie terrificanti: la sifilide in Europa e varie malattie europee fra le popolazioni americane…
La terrificante peste bovina del 1711 in Europa
E cosa dire della grande peste bovina del 1711 che colpisce tutta l’Europa e distrugge fra 1/3 ed il 90% del parco bovino? La peste arriva dalla puszta ungherese, il grande bacino europeo di produzione di proteine animali; giunge nel Veneto e si diffonde. Medici, speziali, veterinari e… religiosi cercano soluzioni: questi ultimi con ceri e preghiere, gli altri con formule di vario tipo. Sono due medici italiani che suggeriscono di uccidere l’animale malato e distruggerne la carcassa ma, anche, di indennizzare il suo proprietario.
Questa soluzione è applicata in Inghilterra, molto meno in Italia, dove la religione proibisce di uccidere un animale se non per sacrificarlo. Ed i governi sono alla ricerca permanente di gettiti fiscali; allora, inventano le tasse ed imposte sui cappelli, sulle barbe, sulle parrucche, sulle finestre, sui mattoni, sulle ombre delle case, sulle vedove…! È interessante segnalare che la tecnica del trompe-l‘oeil si sviluppa proprio quando la fiscalità colpisce le finestre che sono murate e ricoperte all’esterno della casa da dipinti di false finestre…tubercolosi e malattie respiratorie si sviluppano e decimano la popolazione…
Ma le guerre “costano caro” ed alla fine dei conflitti bisogna rimborsare debiti e ricostruire; allora, sono create le banche centrali. Genova aveva già inventato il Banco di San Giorgio, Venezia il Banco del Rialto ed il Banco Giro…ma la prima vera banca centrale è creata in Svezia, poi in Inghilterra e numerose seguono. È possibile osservare che alla fine delle guerre napoleoniche molte banche centrali sono create dai vari stati europei con l’obiettivo di mettere dell’ordine nelle finanze dissanguate da una ventina di anni di guerre europee. Proprio durante questo periodo di guerra, Londra “impiega” largamente la cavalleria di San Giorgio; si tratta di pagare ogni soldato che combatte contro Napoleone negli eserciti prussiano, austriaco, russo. Varie tonnellate d’oro sono spedite da Londra verso questi paesi alleati per pagare fanti, cavalieri, artiglieri che si battono contro la Grande Armée.
Petrolio e l’accordo segreto di Achnacarry
Dopo la prima rivoluzione industriale che richiede molta energia, arriva la scoperta del petrolio negli Usa e… il rischio dell’estinzione delle balene scompare! Questa industria era il quinto grande settore dell’economia americana con l’olio di balena (per oliare macchinari e per illuminare gli edifici), il grasso (per la produzione del sapone), la carne (per l’alimentazione umana), i fanoni (corsetti ed ombrellini da sole)…e periclita in meno di dieci anni. Parlando di petrolio, bisogna ricordare l’accordo segreto di Achnacarry del 1928, siglato fra le grandi compagnie petrolifere mondiali per fissare un prezzo d’acquisto presso i produttori. E non bisogna dimenticare l’Alaska, ricca di petrolio (ma all’epoca non si sapeva) venduta agli americani dalla Russia per saldare un debito con la banca Rothschild.
Altrimenti, la Seconda Guerra Mondiale mostra lo sforzo bellico per disporre di materie prime essenziali: nazisti ed americani si battono a colpi di lingotti d’oro per comprare il tungsteno iberico, mentre una grossa operazione di spionaggio si svolge nel Congo (allora belga) fra nazisti ed americani alla ricerca di uranio. Questo braccio di ferro è vinto da Washington, che non dispone di uranio, ma che riesce ad importare 1500 tonnellate di minerale per fabbricare la bomba di Hiroshima. E gli U-Boot della Kiegsmarine partono dal porto di Saint-Nazaire (sulla costa atlantica francese) per andare nell’estuario del rio della Plata dove barattano lingotti d’oro contro lingotti di platino e palladio con un tasso di cambio di un chilo di platinoidi per 5-10 chili d’oro! Ed il piano Lend & Lease permette agli alleati degli Usa di “tenere” contro la pressione militare della Wehrmacht: è soprattutto vero per lo sforzo bellico sovietico che, senza l’aiuto logistico e di materiali americano avrebbe probabilmente ceduto di fronte all’invasione nazista.
Per finire, un’osservazione sui tassi di interesse praticati dalle banche centrali: chi inventò i tassi zero? La risposta data di quasi 2000 anni or sono: Tiberio, nel 33 d.C., dovette fronteggiare una gravissima crisi finanziaria di liquidità nell’impero. Propose di prestare, personalmente, dei capitali ad un tasso dello zero per cento per tre anni contro una garanzia immobiliare valutata al 50% del valore. Riuscì a risolvere rapidamente la crisi e Roma beneficiò di questa stabilità finanziaria…
I movimenti tettonici fra le placche del potere e la “raya”
È un libro con profonde radici nel passato che permette proprio di spiegare e di capire i temi attuali. I conflitti (caldi e freddi, talvolta gelidi!), i movimenti tettonici delle placche economiche e di potere, la diffusione della tecnologia e delle innovazioni, i rapporti fra gli stati e gli uomini prendono delle forme differenti dal passato ma la sostanza è sempre la stessa. Si declinano e si manifestano con profili differenti e magari più complessi, ma sono sempre gli stessi, magari a potenza 10. Le guerre medicee, le guerre puniche, l’espansione del mondo mussulmano prima dell’anno Mille, le crociate, la straordinaria epoca delle scoperte geografiche, la guerra dei 300 anni fra l’impero ottomano e Venezia, il conflitto fra le Compagnie delle Indie Orientali olandese e inglese, lo spionaggio intorno alle materie prime (cocciniglia, tè, caffè, caucciù, per esempio), la saga del carbone e del petrolio sono dei film attuali in cui gli attori recitano in costume…Quale è la differenza fra l’oro nubiano dei faraoni neri che finanzia l’espansione egiziana, delle miniere d’argento del Laurio di Atene che favorisce il V secolo ateniese, delle miniere d’oro romane, quelle d’argento dei califfati, quelle d’argento messicane e di Potosì che finanziano el siglo d’oro spagnolo, le miniere d’oro californiane che partecipano alla guerra degli Unionisti contro i Confederati.
La grande disponibilità di uomini e di risorse degli Usa e della Russia nelle due Guerre Mondiali ricordano gli scontri commerciali o anche a colpi di cannoni attuali fra vari paesi con alleanze che si fanno e disfanno, con il bacino indo-pacifico che acquista del potere, con la lenta eclisse del Medio-Oriente (ricco in energia) ma gli Usa e la Russia hanno energia da vendere (gli Usa non sono più così dipendenti dal M/Omdove si sono svolte recenti guerre per il controllo dell’oro nero) con l’Africa che sta diventando un nuovo terreno di scontro per il possesso di terre e di risorse (come dopo la scoperta dell’America)…l’attuale braccio di ferro per stabilire i confini informali del perimetro del mondo occidentale con il mondo russo o cinese ricorda la raya del trattato di Tordesillas, la linea tracciata dal papa Borgia che fissava la separazione fra l’impero portoghese e quello spagnolo…
Il “vecchio” dibattito sul nucleare e sull’IA
E la tecnologia sta sconvolgendo gli equilibri fra i paesi e le imprese con un impatto diretto sulla società. Il dibattito sul nucleare e sull’IA ricorda direttamente tutte le lotte intorno allo stagno per la produzione di bronzo ed il passaggio dall’età del bronzo a quella del ferro o intorno all’industria dei cannoni con le guerre per garantirsi l’approvvigionamento di rame, stagno, ferro e legname o lo spionaggio intorno alle conoscenze balistiche per manovrare l’artiglieria e le vicende intorno alla produzione della carta (vedasi la battaglia di Talas) e della stampa e la gestione ed il possesso delle informazioni ricordano molto i dibattiti attuali sul futuro dell’ IA…
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