Un Festival dell’agricoltura in città, nel centro storico, nel salotto buono di Torino. Qualcuno certamente penserà: l’agricoltura in centro? Ma perché questi non se ne vanno in provincia? E invece no. Io provengo orgogliosamente dalla provincia, per la precisione da Saluzzo, nel Cuneese. E sono, ancora più orgogliosamente, figlia di agronomi e imprenditori agricoli. E, come se non bastasse, ho dedicato tutta la mia vita professionale alla ricerca nel settore della patologia vegetale, con la fortuna di fondare all’Università un Centro innovativo e apprezzato in tutto il mondo come Agroinnova.  

Per tutte queste ragioni, unite all’esperienza maturata proprio in Agroinnova a comunicare la ricerca in modo innovativo, con lo scrittore Antonio Pascale mi sono buttata, con l’entusiasmo che mi contraddistingue, in una vera e propria sfida. «Con i piedi per terra» è il pay-off di ColitvaTo, il Festival Internazionale dell'Agricoltura che avrà luogo a Torino dal 31 marzo al 2 aprile. Un Festival che punta ad attrarre un pubblico “di città”, oltre che ricercatori e tecnici per raccontare, a chi dai sistemi produttivi è lontano, un settore economico di grande importanza, ma spesso poco conosciuto e talora, purtroppo anche poco considerato.   

Un programma intenso e articolato

Circolo dei Lettori, Museo Egizio, Museo del Risorgimento, Conservatorio e Cavallerizza Reale ospiteranno per tre giorni un programma intenso e articolato. Sarà una vera scommessa: raccontare bene l’agricoltura, quella vera, che sfama il mondo, industrializzato e non, nelle sale che normalmente ospitano dotte disquisizioni di economia, democrazia, spiritualità. E proprio contando, da un lato sul radicamento in città di altri eventi ben consolidati (per esempio Biennale Democrazia, Torino Spiritualità, Biennale tecnologie) che sono seguiti da un pubblico attento e, dall’altro, sull’importanza dell’agricoltura in Piemonte, con Antonio Pascale ci siamo lanciati in questa avventura.

Lo abbiamo fatto consapevoli, nelle nostre reciproche professioni, della maggiore attenzione del pubblico verso un settore produttivo importantissimo per il nostro Paese, troppo spesso sottovalutato o, addirittura, trattato con una certa sufficienza.

Con ColtivaTo cercheremo, attraverso talk, dibattiti e interviste, di raccontare l’agricoltura, non quella ideale, immaginata, bucolica, ma quella reale, quella cioè che nel 2100 dovrà sfamare nel dieci, forse 11, miliardi di persone. E lo dovrà fare diminuendo i costi di produzione, aumentando al tempo stesso le rese.  Per fare ciò è necessario trovare soluzioni innovative, adatte allo scopo, anche per coniugare al meglio qualità e quantità.

Dunque, affinché ci sia cibo per tutti, è importante ci sia terra e innovazione per tutti. Durante le tre giornate del festival, grazie alla partecipazione di relatori di diversa estrazione, racconteremo i diversi modi di coltivare, di produrre e di risparmiare. Forniremo numeri, esamineremo, con spirito critico ma aperto, varie forme di innovazione, e non disdegneremo storie emotive sul cibo, con la speranza che buone emozioni producano altrettanto buoni ragionamenti. Torino e il Piemonte saranno i protagonisti attivi del Festival, che sarà un grande evento scientifico-divulgativo di respiro internazionale, proponendosi di svolgersi con una cadenza biennale.  Il pay-off del Festival, del resto, bene riflette un approccio concreto e realistico.

Le innovazioni che sfidano il change climate

ColtivaTo punta a fare conoscere al pubblico l’innovazione che sta alla base delle produzioni agricole e, al tempo stesso, l’enorme bisogno di innovazione che ancora caratterizza il settore. Tra gli argomenti trattati, l’effetto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura, economia, lavoro, cibo e salute, acqua (con particolare attenzione al problema della siccità), globalizzazione con i suoi effetti positivi e negativi.

Un tema forte del Festival saranno i nuovi attrezzi che stanno cambiando l’agricoltura: piante più forti per resistere ai parassiti, l’agricoltura di precisione, i nuovi agrofarmaci, le piante del futuro.   E molto altro ancora, perché Torino, città molto accogliente, ha preparato per gli ospiti alcuni eventi collaterali da non perdere. Comunicatori, ricercatori, scrittori racconteranno tutto questo al pubblico, in format diversi (dibattiti, lezioni, interviste, talk-show). Tra gli altri, Ilaria Capua, che aprirà il Festival parlando di salute circolare. E poi Vittoria Brambilla, Roberto Defez, Roberto Confalonieri, Ruggero Rollini, Donatello Sandroni, Stefania De Pascale, Elisa Palazzi, Paolo Romano, Vittorio Viora, Daniele Fortini, Sergio Saia, Chiara Valerio, Alberto Grandi, Carlo Petrini, Elsa Fornero, Maria Caramelli, Ilaria Gaspari, Debora Fino. Solo per citare alcuni nomi.  

Che cosa troveremo nel piatto domani

Le organizzazioni professionali avranno modo di confrontarsi in una Tavola Rotonda che tratterà dell’alimentazione di domani, tra dieta mediterranea e cibo artificiale e i giovani potranno incontrare imprenditori di successo che operano in ambiti diversi, dall’energia all’enologia, per trarne ispirazione. Inoltre, alcune piante non aspettano altro che essere intervistate, perché anch’esse hanno storie affascinanti da raccontare. A dare loro voce personaggi che a queste piante hanno dedicato anni di studio e passione. Pomodoro, grano, fico d’India e agrumi saranno intervistati, rispettivamente, da Luigi Frusciante, Luigi Cattivelli, Paolo Inglese e Giuseppe Barbera. E, per finire, gran finale in municipio, per spiegare perché vogliamo raccontare l’agricoltura in città.