La pandemia ha rappresentato l’opportunità di un vero e proprio cambio di paradigma sociale. Il nostro sistema di convivenza si ritrova a scegliere una rigenerazione del vivere insieme fondata sulla sostenibilità, sulla responsabilità, sulla crescita, sull’occupazione, sulla salute, su uno sviluppo condiviso, etico, umano ed equo.

Una nuova idea di territorio

Se in una città tutto questo è più facile nei territori diffusi queste politiche hanno un senso solo se pensiamo ai territori nel loro insieme “come se” fossero una grande città: ecco che allora allargare la visione significa “pensare il” territorio come un vero e proprio smart land.

Questa è la sfida che il Canavese ha davanti a sé. Ma cosa significa per un territorio essere smart? Non per forza significa fare qualcosa di nuovo, ma “rivisitare” un territorio con nuovi modi di “pensare” e “pianificare”. Essere smart significa avere un approccio che mette al centro dell’attenzione il cittadino, le imprese, i turisti come stimolo e come risorsa. Essere smart significa creare un contesto economico, sociale e ambientale attraente.

La storia recente

Se il percorso è iniziato con Strategie per il Canavese in Confindustria Canavese, poi con il Piano di Sviluppo del Canavese e con l’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, oggi il territorio vede con Canavese2030, think tank di ispirazione di ispirazione civica e indipendente, una messa a terra molto veloce dei progetti. Basti pensare a quanto appena emerso durante Contaminazioni, il primo festival dedicato al futuro del territorio canavesano appena conclusosi a Ivrea, che abbiamo voluto per parlare di sviluppo attraverso incontri e dibattiti dedicati ad ambiente e territorio, turismo, cultura, sport, digitale, industria, sostenibilità, agricoltura, infrastrutture e trasporti. Generare luoghi di incontro, esplorare nuove forme del vivere insieme, creare connessioni tra mondi diversi, dare vita ad esperienze di progettazione e realizzazione ampliando la platea delle persone e delle organizzazioni disponibili a mettersi in gioco: il tutto in una Città industriale del XX secolo nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco e Capitale Italiana del Libro 2022.

Trenta macro-progetti

Esperti del settore, accademici, figure istituzionali e personaggi di spicco del mondo dell’innovazione, dell’economia, della cultura, del turismo, 68 speaker con un’ambizione ben definita, “pensare il Canavese nel suo insieme come un vero e proprio smart land”, hanno contaminato con i loro interventi e con le loro visioni spesso volutamente laterali i 30 macro-progetti che verranno realizzati in questi dieci anni per cambiare il volto del Canavese: 30 macro progetti su cui si innervano i 304 progetti nati dal Piano di Sviluppo del Canavese dei quali il 6% (18) è già stato realizzato, il 23% (69) è considerato ad alta priorità, il 44% (133) a priorità media ed il 27% (84) a priorità bassa.

È stata l’occasione per raccontare i 21 nuovi “gol” realizzati dal think tank tra cui la mappatura ed il censimento di tutte le Eccellenze del Canavese – completamente digitalizzata sul sito canavese.com e georeferenziata – e l’Atlante Economico digitale realizzato con la Camera di Commercio di Torino, il Position Paper “Canavese Smart Land”, scritto con Anci e Uncem, che racchiude le azioni per rendere il Canavese un territorio smart con un’interessante sezione scritta per il futuro del Canavese dall’Intelligenza Artificiale di ChatGPT, il rilievo olistico del Canavese effettuato dal Politecnico di Torino e propedeutico al nuovo progetto di Economia Circolare.

L'alleanza con Langhe Roero e Monferrato

Sono stati, inoltre, definiti i prossimi passi della collaborazione con Langhe Roero Monferrato – con i primi 2 progetti comuni su Sport e Agricoltura 5.0 – e vi sono state le prime anticipazioni del prossimo Piano di Marketing e Comunicazione del territorio. Il press tour con il quale le riviste di settore sono state accompagnate a visitare le bellezze del Canavese e la call for ideas con la quale si è chiesto, cosa mai fatta sul territorio, ai ragazzi degli istituti scolastici di disegnare il Canavese del 2030 hanno completato la tre giorni di eventi.

Il Canavese è sempre stato territorio di innovazione, oggi si stanno aprendo nuove strade attraverso uno stile e un metodo basati sui contenuti e sulle relazioni, e, quasi a voler rivisitare un sogno olivettiano in chiave moderna, si sente parlare di “nuova comunità”.

La piattaforma innovativa

Una “nuova comunità” con la quale il territorio adotta un approccio olistico basato sulla collaborazione tra cittadini, imprese e istituzioni, identifica e valorizza le proprie risorse, siano esse culturali, naturali o umane, in una nuova identità territoriale, utilizza il design sistemico per disegnare la propria competitività basata sul digitale e sulla sostenibilità, propone una governance efficace e partecipativa mediante meccanismi che consentono ai cittadini di partecipare attivamente al processo decisionale, si pone nella condizione di saper attrarre talenti e investimenti perché sa di essere una piattaforma territoriale innovativa.

Per tre giorni si è respirata l’atmosfera di una “nuova comunità”, in cui la tensione costante e la spinta verso il futuro si sono percepiti nitidamente e nei quali le persone si sono sentite parte di un tutto, parte di un’identità territoriale che fa battere il cuore e camminare insieme verso nuovi sogni, nuovi obiettivi, nuove mete.