Si è appena chiuso il Festival dell'economia di Trento, tra poco - da giovedì a domenica - apre i battenti il Festival internazionale dell'economia di Torino. Uno spreco di energie, dopo la scissione che portò sotto la Mole Tito Boeri e Giuseppe Laterza? Una ripetizione dannosa tra l'evento in pompa magna del Sole 24 Ore e quello più misurato in stile subalpino? Alle fine penso di no.

Intanto, perché è importante che si parli di economia in termini divulgativi. Per ragionare su dati, numeri e strategie provando a guardare lontano. Per avvicinare il pubblico a questi temi. In Italia, per fortuna, c'è libertà di pensiero e di espressione. Le due rassegne possono coesistere. Lo dicono a denti stretti anche gli stessi sponsor sollecitati da entrambi i fronti, ma la partecipazione del pubblico - anche per reazione ai lockdown forzati - e l'eco sui media è incoraggiante. 

Torino e la sua personalità

Inoltre - e quest'anno è molto più evidente - il Festival internazionale dell'economia di Torino sta assumendo una sua personalità, grazie allo stretto legame con gli atenei cittadini. Sono attesi 70 ospiti, 43 relatori internazionali provenienti dai più prestigiosi centri di ricerca, quattro premi Nobel: Paul Krugman, Joshua Angrist, Michael Spence e David Card. Direttore scientifico è Tito Boeri, che ha progettato e ideato la rassegna con gli Editori Laterza. L’edizione 2023, dedicata a «Ripensare la globalizzazione», è frutto di un lavoro di squadra del Torino local Commitee (Tolc): coordinato dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto, riunisce Regione Piemonte, Comune di Torino, le Fondazioni Compagnia di San Paolo e Crt, Università e Politecnico, Camera di Commercio e Unione Industriali, Unioncamere e Legacoop.

Insomma, disco verde se si aiuta in questo modo a sollecitare una coscienza civica più marcata e consapevole. Fermo restando che le scelte sui grandi temi stanno alla responsabilità.

Bisogna assolutamente evitare che questi laboratori divulgativi sul futuro diventino "prediche inutili".

Da non perdere - il 1° giugno - la presentazione di Dall'illusione dell'abbondanza all'economia dell'abbastanza curato da Mario Deaglio e dai ricercatori del Centro Einaudi. La partecipazione all’evento è gratuita, fino ad esaurimento dei posti disponibili, con prenotazione obbligatoria sul sito di Intesa Sanpaolo. Il volume, edito da Guerini e Associati, sarà disponibile in libreria e nella principali piattaforme di ecommerce.