Al via le lezioni della Scuola di Liberalismo 2023, il corso di formazione politica, attivo ininterrottamente dal 1988 che, negli anni, ha coinvolto oltre seimila studenti. Tema delle lezioni di quest'anno sarà ancora "Il liberalismo e chi lo ha pensato" con un focus dedicato "agli inventori del liberalismo": da Kant a Montesquieu, Alexis de Tocqueville, Adam Smith fino a Sergio Ricossa, Vittorio Mathieu, Giovanni Sartori, Hannah Arendt e diversi altri ancora, per un totale di 22 incontri, che si svolgeranno dal 30 gennaio al 20 aprile. Le lezioni saranno tenute da: Domenico Bruni, Alessandro Campi, Salvatore Carrubba, Franco Chiarenza, Andrea Ciandri, Dino Cofrancesco, Anna Di Bello, Beppe Facchetti, Flavio Felice, Nicola Iannello, Guido Lenzi, Beatrice Magni, Andrea Mancia, Andrea Merlo, Roberta Adelaide Modugno, Enrico Morbelli, Pietro Paganini, Angelo Panebianco, Gianfranco Paris, Guido Pescosolido, Angelo Maria Petroni, Gianmarco Pondrano Altavilla, Carlo Scognamiglio Pasini, Diana Thermes, Giuliano Urbani e Giuseppe Vegas.

Un'idea nata tra i monti di Vinadio

Ma come nasce l'esperienza della Scuola di liberalismo? «All'inizio - racconta Enrico Morbelli, fondatore e direttore della Scuola - c'era un'associazione, che si chiamava Incontro Democratico, un'associazione liberale a Roma, con me ne facevano parte, tra gli altri, l'onorevole Giuseppe Alessandrini, Gabriele Alciati, per tanti anni assessore del Comune di Roma. Eravamo un gruppo di amici, che ebbero l'idea di riprodurre, su scala romana, l'esperienza che un po' tutti i partiti organizzavamo d'estate, ossia corsi di formazione, vere e proprie scuole di politica per i giovani. Io stesso partecipai ad un campo scuola del Partito Liberale a Vinadio, nel Cuneese. Seguii i lavori per un giornale, "Battaglie Liberali" ed, in quei giorni, mi accorsi non solo che eravamo tutti quanti molto ignoranti ma soprattutto che si ottenevamo molti più risultati, si apprendeva molto di più in quel tipo di confronto, che non leggendo decine di libri. Da lì nacque l'idea di creare una Scuola di Liberalismo. E fu un'idea che ebbe subito successo. Facemmo una selezione ed il primo anno furono in 40 a frequentare, poi negli anni sono diventati circa seimila».«L'anno record - ricorda - fu il 1994-95, quando è cambiata la politica in Italia: abbiamo avuto in presenza 313 partecipanti, un massimo storico che non si è più ripetuto».

Una palestra per giornalisti

Anche quest'anno le lezioni si terranno online.«Una modalità a cui le persone si sono abituate dal periodo del Covid - dice ancora Enrico Morbelli - e da cui non riusciamo, al momento, a tornare indietro. Allo stesso tempo, però, una modalità che ci consente di avere iscritti anche da posti più lontani: abbiamo aperto da poco le iscrizioni ai corsi di quest'anno ed abbiamo persone da Abbiate Grasso, da Bari, da Cava dei Tirreni. Lo scorso anno c'erano due studenti di Lipari». In oltre 30 anni tanti di coloro che hanno frequentato la Scuola hanno assunto ruoli di primo piano in diversi ambiti del Paese, tra gli altri, Nicola Porro, Giovanni Floris, il politologo Giovanni Orsina, il vice direttore di Libero Fausto Carioti, il direttore dell'Opinione Andrea Mancia.

Le lezioni del Corso 2023 partiranno, dunque, il prossimo 30 gennaio con Giuseppe Vegas, Pietro Paganini ed Enrico Morbelli che interverranno sul tema "La sfida liberale di fronte alla globalizzazione". Gli incontri si svolgeranno dalle ore 18 in diretta sulla piattaforma Zoom con accesso consentito solo agli iscritti. Saranno anche in presenza l'inaugurazione e la premiazione nella sede di Confedilizia (via Borgognona 47 - Roma) e l'anniversario dello Statuto Albertino a Rieti.

Le iscrizioni si ricevono per posta elettronica scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e per gli over 30 è prevista una quota di 40 euro. Chi seguirà i due terzi delle lezioni riceverà l'attestato di frequenza e gli allievi migliori saranno segnalati a Ies The Institute for Economics Studies di Parigi per essere accolti nei corsi estivi gratuiti. Per gli iscritti di età inferiore ai 30 anni, inoltre, sono previste 12 borse di studio per un totale di 6.250 euro.

Il Centro Einaudi tra gli sponsor

Tra gli sponsor dell'iniziativa il Centro Einaudi. «Sosteniamo questa scuola - spiega Beppe Facchetti, presidente del Centro Einaudi - è certamente un'esperienza che funziona ancora oggi, nel 2023. Anzi direi che è commovente vedere l'interesse di questi ragazzi, la loro partecipazione attiva alle lezioni anche su una tematica, prettamente teorica, come quella proposta nel 2022 ed anche quest'anno. Assolutamente un'esperienza molto positiva».

Il direttore della Scuola di liberalismo Enrico Morbelli

In oltre trenta anni di attività è cambiato certamente il contesto politico in cui la Scuola è presente ma non per questo, per il direttore Enrico Morbelli, si tratta di un'esperienza meno attuale.«Quando siamo partiti in pochissimi sapevano cosa fosse il liberalismo. Allora se ne parlava come si parlava di Medioevo. Una cosa storica. E' stato però anche il momento dell'esplosione dell'interesse per la cosiddetta Scuola Austriaca, per Popper, Hayek, Mises. Oggi autori straconosciuti ma non allora. In Italia, finchè non è caduto il Muro di Berlino, non c'era un editore che pubblicasse un libro liberale, la cultura liberale era ignorata. Oggi sono tempi diversi. Non c'è più un Partito Liberale - osserva ancora - ma non c'e' un partito dove non ci sia un esponente liberale. Si diceva che anche Benedetto Croce fosse un po' contrario all'idea del partito liberale, per lui il liberalismo era un po' un pre partito. Come ci diciamo tutti democratici, ci dobbiamo anche dire liberali. Il giorno in cui tutti quanti saremo diventati liberaldemocratici forse sarà stato raggiunto un importante risultato. Se c'è uno scopo educativo - conclude - questo, forse, è il nostro obiettivo».