Le famiglie felici si assomigliano, mentre quelle infelici soffrono ciascuna a suo modo, diceva Tolstoi in “Anna Karenina“. Ribellandoci a questa acuta osservazione sulla impossibilità di fare confronti fra infelicità, di seguito ne calcoliamo la media.


Meglio, copiamo i calcoli fatti da Reinhart e Rogoff: “Is the 2007 US Sub-prime Financial Crisi so Different? An International Historical Comparison”.


Si mostra la media delle crisi bancarie del dopoguerra, la linea tratteggiata rossa, e quella della media delle peggiori fra le crisi bancarie, linea tratteggiata azzurra. Abbiamo gli Stati Uniti di oggi, la linea blu. I numeri partono da quattro anni (T meno 4) prima che la crisi si manifesti. Arrivano fino al momento in cui la crisi comincia (T). Poi vengono disposti i comportamenti per gli anni successivi (T più 2 oppure T più 3). Gli Stati Uniti, nessuno sapendo quale sarà il futuro, hanno quindi i numeri che vanno da T meno 4 fino a T. Dove T è il 2007. (Oppure T meno 1 nel caso degli Stati Uniti se non si conosce il numero del 2007, ossia il 2006). Tutti i numeri sono stati depurati dall’inflazione.


Il prezzo delle abitazioni. Le altre volte essi erano saliti meno degli Stati Uniti oggi, man mano che ci si avvicinava al momento in cui cominciava la crisi bancaria. Nel caso delle crisi peggiori i prezzi sono tornati al punto di partenza.
 

 

Grafico 1
Grafico 1
Grafico 1
 

 


Il prezzo delle azioni. Si sono avuti dei movimenti in ascesa e poi in caduta molto alti, ma alla fine i pezzi sono tornati dove erano.
 

 

Grafico 2
Grafico 2
Grafico 2
 

 


La crescita economica (pro capite e depurata dei diversi livelli dei prezzi e dei cambi fra paesi, quindi a parità di potere di acquisto, o PPP) mostra un forte rallentamenti dei paesi che hanno avuto poi la peggiore crisi bancaria, ed una variazione modesta per le crisi bancarie medie.
 


Grafico 3
Grafico 3
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Infine il debito pubblico. La spesa pubblica in deficit viene sempre usata e quindi i debiti pubblici si cumulano.
 


Grafico 4
Grafico 4
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Vedremo in futuro se gli Stati Uniti saranno una eccezione oppure si comporteranno come gli altri paesi. Per intanto, come si dice nel linguaggio popolare “non sapendo nè leggere nè scrivere”, è meglio attenersi alle esperienze passate. 1. la crescita economica pro capite si riduce, ma poi torna dove era, 2. le azioni cadono, ma poi si riprendono, e tornano dove erano, 3. il debito pubblico, dovendo salvare la partita, comunque aumenta, 3. i prezzi delle abitazioni cadono, molto o poco a seconda della gravità della crisi.