Abbiamo cambiato il modello della Asset allocation tattica. Il nuovo modello è molto più complesso di quello precedente, ed è sull’Europa. Il vecchio modello sugli Stati Uniti va in pensione, dopo avere prodotto risultati molto decorosi – ha infatti registrato un risultato pari al doppio di quello del benchmark con una volatilità di gran lunga inferiore. Di seguito presentiamo il nuovo modello. Che cosa vorrebbe il risparmiatore medio? Ossia il capofamiglia, l’azienda con saldi di cassa liquidi, l’investitore istituzionale? Vorrebbe un rendimento assoluto positivo per i propri saldi finanziari attivi, al secondo posto un extra rendimento rispetto al rendimento della pura liquidità, sopportando un rischio controllato, investendo in un numero limitato di attività finanziarie a lui ben note, senza avventurarsi in rischi e mercati esotici, di cui poco conosce, e, infine, senza trovarsi tra i piedi un rischio di cambio.

La terz’ultima allocazione del modello neurale era all’opposto dell’allocazione fatta con i nostri neuroni umani. Arrivava a investire quasi tutto in azioni. Il modello neurale ha appreso nei dieci anni precedenti la crisi, ossia dal 1998 all’estate del 2008. Evidentemente trovava nei prezzi delle molte attività che compongono il modello dei segnali di rimbalzo delle azioni e di caduta delle obbligazioni, che noi umani tremebondi non vedevamo proprio. Possiamo pensare che se uno – come il nostro neurone – ha imparato prima della crisi, vede troppo la continuità, mentre noi umani, che abbiamo imparato anche, o forse troppo, dalla crisi, vediamo troppo la discontinuità. Alla fine – due settimane fa – ha avuto ragione il neurone. Il quale neurone, per fortuna, ha poi ridotto la settimana scorsa l’esposizione in azioni. L’ultima elaborazione, basata sugli eventi succedutisi la settimana scorsa, riporta daccapo gli investimenti in azioni ai massimi del portafoglio. Inutile dire che dissentiamo totalmente, ma se di modello senza emozioni e basato su relazioni decennali si tratta, ebbene i risultati dello stesso vanno pubblicati comunque.


Di seguito la storia delle scelte di asset allocation a partire dall’origine:
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Le scelte di asset allocation nel solo periodo di estrapolazione:
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E le ultime:

19 febbraio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

26 febbraio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 66% 25% 9%

5 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

12 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

19 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

26 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

9 aprile 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 55% 32% 13%

16 aprile 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 48% 36% 16%

23 aprile 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 37% 44% 19%

30 aprile 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 46% 38% 16%

7 maggio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 56% 34% 10%

14 maggio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 56% 34% 10%

21 maggio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 82% 13% 5%

28 maggio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 56% 34% 10%

4 giugno 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 82% 13% 5%



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