La settimana scorsa i mercati sono caduti molto, ed oggi sono saliti. Quando si hanno queste escursioni uno si chiede sognante quanto sarebbe bello evitare proprio i giorni in cui i mercati azionari cadono molto, ed essere investiti proprio quando salgono molto. Il calcolo che dia una risposta empirica alla domanda che sgorga innocente dal cuore può essere fatto in questo modo: si prendono gli indici immaginando di essere sempre investiti. Si prendono gli indici di quindici paesi su un periodo di decenni e si tolgono i dieci giorni peggiori ed i dieci giorni migliori. Togliendo i giorni migliori dagli indici si ottiene un risultato inferiore del 50%. Togliendo, invece, i giorni peggiori dagli indici si ottiene un risultato superiore del 150%.
  • Se uno evita il peggio guadagna quindi di più che se sfrutta il meglio. Un risultato interessante, che ci dice che le cadute sono molto più marcate delle ascese.
Tutti a vendere esattamente prima dei giorni peggiori sembra la conclusione pratica. Peccato che i giorni peggiori siano lo 0,1% dei giorni presi in considerazione. Ossia ogni mille giorni bisogna evitarne uno.
  • Facile concludere che è impossibile sapere quale e che chi ci riesce, ci riesce solo per caso.
A riprova che se è impossibile sapere quale giorno su mille vada evitato oppure cercato, valga questa considerazione. Immaginiamo di sapere che giovedì scorso il mercato azionario sarebbe caduto del 3% e che lunedì, ossia oggi, sarebbe salito. Avremmo venduto mercoledì sera, ma se molti lo sapevano il mercato sarebbe caduto mercoledì, o, meglio, per evitare il mercoledì nero, tutti avrebbero venduto martedì, e via dicendo. La caduta si sarebbe spostata indietro nel tempo e sarebbe stata imprevedibile. Lo stesso vale se il mercato sale, gli acquisti vengono fatti spostandosi indietro nel tempo, per cui non si sa più quale sia il giorno giusto. Uno schema per evitare il sogno inutile di indovinare quale sarà il giorno giusto su mille potrebbe essere questo.
  • Si compra, stando investiti per molto tempo, solo quando i rapporti prezzi utili sono inferiori alla media, e quando i tassi di interesse sono alti e non possono che scendere. Si vende, e si sta fuori senza tentazioni per molto tempo, quando i rapporti prezzi utili sono superiori alla media e quando i tassi di interesse sono bassi e quindi non possono che salire. Il grafico di Shiller della Yale University mostra coi numeri la logica.
Se tutti facessero così saremmo di nuovo in trappola, perché tutti comprerebbero in anticipo facendo salire i rapporti prezzi utili, rendendo le azioni poco attraenti, e tutti venderebbero prima facendoli scendere, rendendo le azioni attraenti. Questo schema potrebbe funzionare per qualche investitore, se tutti gli altri si comportano in modo pro ciclico. Come noto, i denari sui mercati arrivano quando tutto sale, ed escono quando tutto scende. Se il grosso degli investitori segue il punto di vista della folla, è possibile, con qualche fortuna, guadagnare o non perdere.
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