Mostriamo i grafici dei risultati ad oggi della nostra Asset allocation, sia strategica (AAS), che pubblichiamo dal dicembre 2007, sia tattica (AAT), che pubblichiamo dal maggio 2009. Qual è la differenza? La AAS elabora la propria previsione a partire dall’esperienza cumulata da chi materialmente la scrive, tenendo conto delle novità. È elaborata senza un modello formale – un modello con le equazioni. La AAT, al contrario, elabora la propria previsione da un periodo di apprendimento, ed è un modello formale. Tecnicamente parlando, è una rete neurale, di cui non diciamo quali sono le variabili in ingresso né quale sia l’algoritmo, perché pensiamo che un economista che sia anche un econometrico (bravo) potrebbe riprodurla.
La AAS ha sempre preferito le attività monetarie in euro alle obbligazioni europee e statunitensi ed alle azioni mondiali. E questo dalla fine del 2007. Per dare una misura dei risultati, abbiamo: 1) preso l’indice dei BoT da allora a oggi – la linea blu – per riprodurre le nostre idee; 2) costruito un indice che per il 50% è l’indice delle azioni mondiali in euro e per il 50% l’indice dei BTp – la linea rossa. La linea blu dice che cosa sarebbe successo a un portafoglio di 10 mila euro costruito secondo la nostra opinione, mentre la linea rossa dice quel che si sarebbe ottenuto, sempre con 10 mila euro, seguendo l’approccio classico di investire passivamente. La differenza assoluta è stata marcata durante la crisi, ma poi si è ridotta. Il nostro portafoglio non ha mai risentito della crisi, e neppure è mai rimbalzato, esso è sempre salito un poco alla volta negli ultimi anni. Gli indici che riproducono i mercati sono ancora in leggera perdita. Ecco il grafico:
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Abbiamo nel tempo prodotto due ATT. Quella statunitense, che è “andata in pensione”, dopo avere prodotto dei risultati soddisfacenti, e quella europea, che è ora al lavoro. La AAT sugli Stati Uniti ha prodotto nel 2009 un rendimento del 5,19%, contro un rendimento del benchmark del 2,64%. La volatilità (il rischio) del portafoglio neurale è stata di molto inferiore a quella del benchmark. La neonata rete sull’Europa ha un benchmark composto per il 20% da BoT, per il 40% dai BTp e per il 40% dall’indice delle azioni Eurostoxx 50. I suoi risultati dalla fine del periodo di apprendimento sono stati questi:
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Nel 2010 la rete ha prodotto lo stesso risultato assoluto del benchmark- circa il 1,5%, con una volatilità leggermente superiore.
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