La Spagna delle banche è stata salvata e in Grecia hanno vinto i partiti pro euro, eppure i mercati finanziari non sono saliti. C'è una logica? Si, ed è complessa. In Spagna il salvataggio accresce il debito pubblico, in Grecia la prosecuzione dell'austerità va ancora contrattata.
Relativamente alla Grecia. Syriza è un partito che ha accresciuto enormemente i propri voti. Non sono però stati i voti dei “giovani” e degli “scontenti” – insieme al fascino del leader Alexis Tsìpras, che è un uomo non colluso con i vecchi poteri – a fare la differenza. I sindacati con gli iscritti nel pubblico impiego di area Pasòk e parte della nomeclatura sempre del Pasòk sono passati a Syriza, che è evidentemente vista da questi ultimi come una Linea Maginot per la difesa delle proprie condizioni. Ergo, il Pasòk si è alleggerito, Nea Democrazìa ha strappato il premio di maggioranza, ma dovrà governare avendo contro Syriza. Perciò si avranno dei negoziati continui sulle riforme a favore dell'austerità.
Relativamente alla Spagna, vi sono due punti aperti. Il primo è che la Spagna ha ricevuto l'aiuto dell'euro-area senza alcuna condizione, ma l'aiuto va registrato come un incremento del debito pubblico (il Tesoro spagnolo riceve i denari dai vari fondi “salva stati” dell'euro-area e quindi incrementa il proprio debito). Il debito pubblico spagnolo – per la spinta del deficit centrale e regionale - punta al 90% del PIL, anche senza la contabilizzazione dell'aiuto dei paesi dell'euro area alle banche. Arriva quindi al 100% contando gli aiuti dei paesi dell'euro area alle banche.
Il secondo è che le banche spagnole molto mal messe sono le Casse di Risparmio, che è il luogo dove si concentrano i poteri locali. I quali saranno sotto il giudizio dei poteri centrali spagnoli, ma di nessun altro. Ergo, la “sovranità nazionale” spagnola non è minimamente scalfita. Altrimenti detto, gli altri paesi europei, timorosi che una crisi maggiore delle banche spagnole si potesse riverberare sulle loro, mettono i soldi, ma non hanno alcune voce in capitolo.
La conclusione è triplice: A) positiva a riguardo dell'entità del salvataggio, che blinda i conti delle banche; B) negativa sul versante dell'accelerazione della crescita del debito pubblico; C) negativa relativamente alla sopravvivenza dei poteri locali, che hanno contribuito alla generazione della crisi attraverso l'alimentazione dell'investimento immobiliare. Altrimenti detto, i paesi dell'euro area evitano una crisi maggiore del proprio sistema bancario, la Spagna aumenta il proprio debito pubblico, salva le banche messe peggio, mentre il regolamento dei conti avviene fra i i suoi diversi poteri aviene senza che i creditori abbiano voce in capitolo. Il salvataggio senza condizioni del sistema bancario spagnolo solleva il problema dell'unificazione dei controlli bancari in Europa.
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