Il rame, per le sue caratteristiche naturali di conduttore elettrico, è molto usato nella produzione industriale. L’oro, per le sue caratteristiche naturali di scarsità e per lunga tradizione, è un bene rifugio. Quando il rame sale, si ha tensione nella domanda nel comparto industriale; quando, invece, sale l’oro, si ha tensione nella domanda dell’assicurarsi dall’incertezza.


Allora, se si mette in rapporto la variazione del prezzo del rame con la variazione del prezzo dell’oro, si hanno informazioni interessanti. Quando il rapporto (variazione del prezzo del rame/variazione del prezzo dell’oro) sale, si ha crescita industriale, e quindi alla fine crescita economica. Quando invece il rapporto scende, si ha un rallentamento economico. Detto in altro modo, quando il prezzo del rame sale meno del prezzo dell’oro, l’aspettativa di crescita economica rallenta. Urge allora una politica di rilancio monetario e fiscale. Il rame è il diavolo, l’oro l’acqua santa.


Il rapporto fra il dollaro australiano e il franco svizzero riflette lo stesso andamento. Quando l’economia mondiale cresce, la moneta di un paese che esporta molte materie prime, l’Australia, sale. Quando l’economia mondiale rallenta, la moneta di un paese che possiamo chiamare rifugio, la Svizzera, sale. Il dollaro australiano in rapporto al franco svizzero svolge la medesima funzione del rame in rapporto all’oro. I diavoli (il rame e il dollaro australiano) e le acque sante (l’oro e il franco) offrono una buona informazione sullo stato dell’economia mondiale: quando i diavoli salgono si ha crescita, quando a salire sono le acque sante si ha rallentamento.


Qui sotto si ha il grafico del rame e dell’oro. Si vede che, secondo i mercati di queste due materie prime, l’economia mondiale sta rallentando (da notare come il rame sia subito «scattato» rispetto all’oro alla fine del 2001, quando la politica fiscale e monetaria negli Stati Uniti è diventata espansiva; il rame ha anticipato la ripresa successiva).

  

 

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