Aggiorniamo una nota del dicembre 2007 (1). Il rame, per le sue caratteristiche naturali di conduttore elettrico, è molto usato nella produzione industriale. L’oro, per le sue caratteristiche naturali di scarsità e per lunga tradizione, è un bene rifugio.
Quando il rame sale, si ha tensione nella domanda nel comparto industriale; quando, invece, l’oro sale, si ha tensione nella domanda dell’assicurarsi dall’incertezza. Se si mette in rapporto la variazione del prezzo del rame con la variazione del prezzo dell’oro, si hanno informazioni interessanti. Quando il rapporto (variazione del prezzo del rame/variazione del prezzo dell’oro) sale, si ha crescita industriale, e quindi alla fine crescita economica e crescita dei corsi di borsa. Quando invece il rapporto scende, si ha un rallentamento economico, con borse in flessione. Il rame è il diavolo, l’oro l’acqua santa. Anche il rapporto fra il dollaro australiano e il franco svizzero riflette lo stesso rapporto. Quando l’economia mondiale cresce, la moneta di un paese che esporta materie prime, l’Australia, sale. Quando l’economia mondiale rallenta, la moneta di un paese rifugio, la Svizzera, sale. Il dollaro australiano in rapporto al franco svizzero svolge la stessa funzione del rame in rapporto all’oro.
I diavoli (il rame e il dollaro australiano) messi in rapporto alle acque sante (l’oro e il franco) offrono una buona informazione sullo stato dell’economia mondiale. Il primo grafico è quello del rame e dell’oro, il secondo grafico è quello del dollaro australiano e del franco svizzero, il terzo grafico è quello dello Standard & Poor’s 500.
Come si vede, i primi due sono disposti allo stesso modo. E allo stesso modo è disposta la borsa. Simmetricamente, se la borsa si riprende, per sapere se non si tratta solo di un rimbalzo ma di una tendenza, si deve avere conferma dagli altri indicatori: il rame deve andar meglio dell’oro e il dollaro australiano meglio del franco svizzero. Allo stato, i nostri diavoli indicano che non si ha segnale di ripresa.
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