L’ottimismo canadese e il terrore francese sono le facce che meglio spiegano che cosa sta succedendo in questi mesi di grandi regolamenti di conti. La banca centrale canadese, prima fra i paesi del G7, ha ritoccato verso l’alto i tassi (1), non di molto certo, ma quanto basta per mostrare che la ripresa non è soltanto una bella parola.
Dall’altra parte c’è la Francia, orgogliosamente fuori dai cosiddetti PIIGS ma comunque molto preoccupata. Deve trovare 100 miliardi di euro in tre anni e ancora non ha detto come farà, se non provando a rilanciare la riforma delle pensioni. In più, a causa delle divisioni interne all’Europa in seguito alla crisi greca, nei palazzi europei non si fa che parlare del complotto francese ai danni degli altri paesi. Parigi è la più esposta ai 300 miliardi di euro di debito pubblico greco, e la Bce starebbe aiutando di soppiatto – secondo le fonti tedesche particolarmente risentite nei confronti della Francia (4) – le banche francesi a disfarsi delle obbligazioni rischiose, in vista di una eventuale ristrutturazione del debito. La Bce sta contribuendo a sostenere l’euro, mai così basso negli ultimi quattro anni, stabilizzando il mercato dei titoli di stato, ma, anziché concentrarsi su chi ha difficoltà a collocare i propri titoli di stato, ha comprato il debito della Grecia per 25 miliardi. Che senso ha acquistare obbligazioni greche – si chiede la Bundesbank – dal momento che Atene non deve ricorrere al mercato dei capitali per i prossimi tre anni, grazie agli aiuti dell’Europa e del Fondo Monetario? La risposta, secondo alcuni, è il terrore di Parigi di perdere la tripla A sul proprio debito, in seguito a una combinazione di manovre fiscali difficili da attuare e di banche in difficoltà.
(1) http://www.reuters.com/article/idUSN0110372320100601
(2) http://www.businessweek.com/news/2010-06-04/canadian-companies-power-recovery-with-jobs-construction-plans.html
(3) http://www.businessweek.com/news/2010-04-12/bank-of-canada-says-its-survey-shows-recovery-is-taking-hold-.html
(4) http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,697680,00.html
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