Per ora sono soprattutto le casalinghe cinesi con un buon grado di istruzione a scatenarsi nell'acquisto di azioni. Gli scambi avvengono anche con l'apertura di nano-conti individuali, grazie ai quali si compra e si vende. Il tutto in scala “cinese”: sono stati aperti solo a marzo quattro milioni di conti.

Il meccanismo – come vedremo - è quello che uno compra contando che arrivi poi un altro che compra ad un prezzo maggiore, ossia una modalità di investimento che non si basa sui cosiddetti “fondamentali”, ma su una sorta di “catena di Sant'Antonio”. Quando i prezzi salgono in questo modo, curiosamente prendono la stessa forma, che possiamo chiamare “bolli-forme”. Il grafico mostra il Nasdaq del 2000 e la borsa cinese di oggi.

bolla cinese
bolla cinese

Se ci sono dei buoni motivi perché un mercato possa salire, esso salirà moltissimo (come nel caso della “bolla” della tecnologia del 2000), oppure non fletterà mai in misura significativa (come nel caso della “bolla” dei mutui sub prime). Alla fine però cadrà.

Per quale meccanismo un mercato salirà per poi schiantarsi? Per il ragionamento esteso: http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/1734-tassonomia-delle-bolle.html

In un mercato come quello descritto, da un certo punto in poi, gli “scettici” venderanno le loro azioni agli “ottimisti”. Successivamente gli investitori “dormienti”, vedendo i prezzi salire molto (come è stato il caso delle bolla della tecnologia) oppure vedendoli anormalmente stabili (come è stato il caso delle obbligazioni con in pancia i mutui ipotecari), entreranno nel mercato comprando i titoli. Si hanno così sia gli “ottimisti” della “prima ora” sia gli “ottimisti” della “seconda ondata”. Naturalmente gli “ottimisti” della “prima ora” possono diventare “pessimisti”. Gli “scettici”, una volta che abbiano venduto tutti i loro titoli, non possono fare nulla, se non aspettare di vedere come va a finire. Se, invece, ci fossero le vendite allo scoperto, ecco che gli “scettici” sarebbero sempre presenti nel mercato, frenando la crescita dei prezzi, e quindi la “bolla”.

Un mercato finanziario in cui vi sono solo gli “ottimisti” - che è quello che piace più di tutti, ma è superficiale trovarlo attraente per questo - è un mercato incapace di formare dei prezzi efficienti (ossia quelli giustificati dall'andamento atteso dei redditi, tenendo presente il rendimento alternativo), perché non è in grado di vedere le molte sfaccettature delle cose. E' come un sistema politico in cui hanno voce solo quelli che sono a favore del governo, laddove l'opposizione – quella dei “pessimisti” - è bandita.