La tentata vendita del seggio di Barack Obama, il permesso di ridurre con artifici contabili le perdite delle finanziarie, ed, infine, l’arresto del finanziere Bennie Madoff per truffa sono vicende della cronaca politica e finanziaria che si prestano ad essere meglio compresi inforcando gli occhiali … cattolici.

Abbiamo, infatti, la vendita impropria delle cariche, la remissione anticipata dei peccati, ed anche una riflessione sulla punizione che colpisce sia i poveri sia i ricchi, se sono creduloni.

Il valore attuale della simonia. Il governatore dell’Illinois Rod Blagojevich è stato arrestato perché cercava di vendere il seggio senatoriale di Barack Obama. Quanto vale un seggio? I senatori hanno salario base di 165 mila dollari. Supponiamo che il candidato diventi senatore e che riesca a farsi eleggere una seconda volta. Calcoliamo il valore attuale della carica: il suo salario cresce come l’inflazione ed è scontato con il rendimento corrente dei titoli di stato decennali. Sono circa 1,9 milioni di dollari. La pensione scatta a 62 anni. Facciamo il calcolo del suo valore attuale. Supponiamo che il senatore viva fino a 84 anni. Rifacciamo i conti con l’inflazione e con il rendimento dei titoli di stato. Sono circa 1,8 milioni di dollari. La somma finale – il valore attuale della simonia - è appena inferiore a quattro milioni di dollari.

La remissione anticipata dei peccati. Le banche hanno delle attività finanziarie, che si possono valutare in tre modi: a prezzi di mercato, livello 1, detto dell’”input osservabile”; per analogia, livello 2, detto l’”input semi osservabile”; per valore presunto, livello 3, detto dell’”input non osservabile”. Per esempio, un titolo del Tesoro ha un prezzo di mercato, livello 1, un’obbligazione che assomigli ad un'altra potrebbe avere il valore di questa, livello 2, un’obbligazione che non è trattata dai mercati e che non assomiglia a nessuna, non può che avere un valore presunto, livello 3. Il valore presunto per sua natura si presta alla costruzione di bilanci che possiamo definire “elastici”. Uno può, infatti, sostenere che l’obbligazione X “per lui” vale 100, quando con il metodo dell’analogia poteva valere 80, e dunque portare il prezzo dell’obbligazione X dal livello 2 al livello 3. In questo modo si mostra un attivo migliore. Ultimamente sono state vendute molte obbligazioni di dubbio valore. Poniamo che molte fossero di livello 2. La valutazione per analogia dovrebbe portare a registrare una perdita. Se, invece, l’obbligazione X dal livello 2 la porto al livello 3, la perdita scompare. Posso davvero farlo? Si direbbe di sì, a leggere un comunicato recente della SEC, l’autorità di controllo statunitense, dove si sostiene che una valutazione congrua richiede una transazione veritiera, salvo che il prezzo non abbia avuto a che fare con un periodo specialmente negativo. In breve, dati i tempi, fate pure.

La punizione per i creduloni.  Bernie Madoff è un importante finanziere di New York che, per sua ammissione alla FBI, ha costruito, per dirla in linguaggio fine, uno “schema alla Ponzi”, per dirla in linguaggio popolare, una “catena di sant’Antonio”, ossia usava i denari dei clienti arrivati dopo a favore dei clienti arrivati prima. In questo modo mostrava dei risultati sempre positivi ed anche molto regolari, che deliziavano la clientela, fra cui importanti hedge fund e famiglie facoltose. Una delle regole della finanza asserisce che, se uno mostra dei risultati sempre (attenzione “sempre”, non “qualche volta”) eccellenti, c’è per forza qualche cosa che non va, essendo impossibile investire senza commettere mai errori in attività, come quelle finanziarie, che hanno dei valori intrinsecamente incerti. Si vede che c’è chi crede ancora negli uomini straordinari, quelli che virilmente sfidano la disposizione logica delle cose del mondo. Sembra che la perdita delle imprese di Bernie Madoff ammonti ad 17 miliardi di dollari, ma ci sono stime che arrivano fino a 50 miliardi. La storia è interessante più dal punto di vista morale che giudiziario. Un anno fa i moralisti si stracciavano le vesti affermando che i mutui subprime colpivano i “poveri”, vale a dire la gente povera di informazioni finanziarie, ma ricca di spirito. Ora altri veicoli di investimento stanno colpendo i “ricchi”, che dovrebbero, sempre secondo i moralisti, essere ricchi di informazioni, ma poveri di spirito. I ricchi, invece, sembrano essere stati incapaci di elaborare le informazioni finanziarie, proprio come i molti ispanici ed i molti afro americani. Insomma, i “poveri”, che, fino allo scorso anno, estasiati, compravano, per la prima volta nella storia della loro gente, una casa grazie al mutuo, che costava apparentemente poco, laddove il miracolo consisteva nel non far pagare per i primi anni la quota di ammortamento.
 
Pubblicato su L'Opinione il 19 dicembre 2008