Si hanno le stime degli utili del secondo trimestre del 2009. Si hanno gli utili che includono le poste straordinarie (GAAP) e quelli che le escludono (Operating). Mostriamo prima gli utili e poi l’analisi statistica del mercato. Insomma, è cominciata la «stagione degli utili» (1) negli Stati Uniti.
La tabella mostra le previsioni (2): per il secondo trimestre sono di 6,46 dollari di utili per azione GAAP – terza colonna quinta riga – e di 14,15 dollari di utili per azione Operating – terza colonna sesta riga. Nel primo caso, gli utili sono in flessione rispetto a quelli del primo trimestre, nel secondo sono in ascesa. Ricordiamo che gli utili sono trasformati in un numero indice omogeneo con l’indice Standard & Poor’s – che ha oggigiorno un valore inferiore ai 900 punti. Il rapporto prezzo/utile è quindi dato dalla divisione del valore dell’indice dei prezzi delle azioni per il valore dell’indice degli utili.
Se tutto va come nelle previsioni, a fine 2009 il rapporto prezzo/utile sarà pari a 30,7 volte se si computano le poste straordinarie, e pari a 15,8 se le si esclude – come mostra la quinta colonna. La media storica (per avere un riferimento) è sulle 15 volte. Quindi, se anche le cose vanno secondo le previsioni, che escludono le poste straordinarie, le azioni non sono a buon mercato.
I mercati azionari, nel lunghissimo termine, seguono i cosiddetti «fondamentali» – gli utili delle imprese e i rendimenti delle obbligazioni, ma nel breve termine hanno dinamiche proprie: assecondano la tendenza che si è formata e, quando si discostano «troppo» da quest’ultima, regrediscono. Ossia, seguono un trend (non lineare: la linea blu) e quando deviano troppo (la misura la danno le deviazioni standard progressivamente maggiori: le linee arancione, viola e rossa) rimbalzano oppure cadono. Se sono saliti eccessivamente scendono, altrimenti salgono.
Il nostro primo grafico mostra il punto. La linea blu traccia la tendenza dal minimo di marzo. Che cosa ci dice l’analisi statistica? Il mercato – misurato a 75 giorni – sta perdendo progressivamente spinta dagli inizi di giugno, ed è in leggera flessione.
Il nostro secondo grafico traccia la tendenza dal minimo di novembre 2008. Che cosa ci dice l’analisi statistica? Il mercato – misurato a 150 giorni – ha smesso di salire, ma non è in flessione. (Per curiosità, i grafici della borsa europea, giapponese e italiana mostrano degli andamenti simili sia a 75 sia a 150 giorni).
Sulla base delle informazioni disponibili, il mercato statunitense appare perdere via via propulsione. Una spinta si avrebbe solamente se gli utili del secondo trimestre fossero superiori a quelli attesi.
(1) http://www.centroeinaudi.it/notizie/la-stagione-degli-utili-/-i.html
(2) La tabella degli utili è di «Decision Point»:
I nostri grafici della Borsa:
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