Le borse sono intorno ai massimi dell’anno, e salgono contando sull’imminente ripresa e sulla maggiore redditività delle imprese. Vi sono però alcuni segnali negativi sul fronte del consumo e del valore degli immobili, tali che dovrebbero indurre alla cautela sulla forza della domanda. Anche la stima degli effetti sulla redditività delle banche delle nuove regole discusse al G20 dovrebbe indurre alla cautela. Il modello economico «trainato dal debito», insomma, sta ripiegando. Alcuni, invece, lo vedono tranquillamente funzionare, come se negli ultimi due anni non fosse accaduto nulla.


1. In luglio si è registrata negli Stati Uniti una caduta in termini assoluti del credito al consumo delle famiglie, una caduta superiore a quella di giugno. Evidentemente, le famiglie si stanno ritraendo dal troppo credito (1). Come questo comportamento possa aiutare la forte ripresa che – secondo alcuni – si avrà l’anno prossimo, resta un mistero.

2. Un mutuo ipotecario costruito sulla scommessa che i prezzi degli immobili saliranno sempre è quello che richiede il pagamento degli interessi, ma non il rimborso del capitale per un certo numero di anni. Dopo un certo numero di anni – cinque o dieci –, oltre agli intereressi si comincia a rimborsare a rate anche il capitale. In questo modo il mutuo costa nei primi anni molto meno di un mutuo tradizionale, quello che prevede il pagamento degli interessi e delle rate di rimborso del capitale. Negli anni successivi, come ovvio, costa molto di più. Un mutuo siffatto ha senso se il prezzo dell’immobile dopo qualche anno è salito. Uno può vendere l’immobile a un prezzo maggiore, oppure usare l’immobile come garanzia per un prestito che aiuti a rimborsarlo. Molti di questi mutui stanno arrivando a scadenza, ossia sono entrati nella fase in cui si deve iniziare a rimborsare il capitale. Intanto però il prezzo degli immobili è flesso – intorno al 30% – e molti si trovano a dovere rimborsare un capitale che è superiore al prezzo dell’immobile. Parecchi possono essere tentati dalla possibilità di lasciare l’immobile alla società finanziaria che ha acceso il mutuo: si avrebbe così una maggiore offerta di immobili sul mercato, che spingerebbe i prezzi all’ingiù. I mutui con questa caratteristica – si pagano solo gli interessi per un certo numero di anni e poi sia gli interessi sia il capitale – ammontano, negli Stati Uniti, a un valore complessivo di quasi 1.000 miliardi di dollari. Quelli in scadenza entro il 2011 ammontano a circa 600 miliardi.
 
3. Sul fronte delle banche segnaliamo uno studio di JP Morgan (2) che prevede una forte caduta della redditività delle banche, a seguito dei regolamenti più stringenti sul fronte del trading (3). Lo studio di JP Morgan non simula gli effetti che sulla redditività delle banche potrebbe avere anche il maggior patrimonio netto (4). 

  

(1) http://2.bp.blogspot.com/_pMscxxELHEg/SqasU4f6j9I/AAAAAAAAGUU/KqBZxhnV3Fs/s1600-h/ConsumerCreditJuly2009.jpg

(2) http://www.ft.com/cms/s/0/90ec20d4-9ca7-11de-ab58-00144feabdc0.html

(3) http://www.ft.com/cms/s/0/cb938b36-9bd1-11de-b214-00144feabdc0.html

(4) http://www.centroeinaudi.it/notizie/il-nodo-delle-azioni-bancarie.html