La discussione sulle gravi difficoltà economiche della Grecia si allarga. Si dice che, se la Grecia fosse messa in qualche modo fuori dall'euro, inizierebbe l'attacco al debito pubblico degli altri paesi in difficoltà, come il Portogallo, l'Irlanda, e la Spagna. Si dice che la Germania non vuole proprio creare un precedente, salvando la Grecia. Ossia, se la Grecia è salvata, allora gli altri paesi, contando di essere salvati, non metterebbero le proprie finanze in ordine. Il ragionamento è "bipolare", la Germania è virtuosa gli altri paesi viziosi. Forse, dietro la vicenda della Germania e dell'euro c'è di più.


Bisogna tornare ai primi anni novanta, quando era caduto il Muro di Berlino, e la Cina era poco più che una curiosità.

L’euro aveva lo scopo economico di dar vita ad un mercato finanziario paragonabile a quello statunitense. Si potevano così raccogliere i capitali per modernizzare l’Europa Orientale. La Germania avrebbe fornito i beni capitali ai nuovi paesi che entravano nell’orbita dell’Europa Occidentale, finanziandosi su un mercato enorme. Evidentemente le elites tedesche pensavano che il marco non fosse all’alteza del gioco.
 
Se si rompe l’Europa dell’Euro, si torna al mondo precedente la caduta dell’Unione Sovietica. Un mondo di paesi europei ricchi ma alla fine piccoli, Germania inclusa. Dunque se Atene piange, Berlino non ride.

Vediamo che cosa la "fantasia della storia" s'inventerà.