Di seguito è messa in relazione la capitalizzazione corrente della borsa con la media degli utili dell’ultimo anno (non di calendario) trascorso. Per esempio, durante il secondo trimestre del 2007 si aveva la media degli utili dal secondo trimestre del 06 fino al secondo trimestre 07. Durante il terzo trimestre del 07 si aveva la media degli utili dal terzo trimestre del 06 fino al terzo trimestre 07.

Per il quarto trimestre 07 si prendono gli utili appena dichiarati, mentre quelli delle imprese che non li hanno ancora dichiarati sono mantenuti costanti. Molte società ad oggi hanno dichiarato gli utili per cui possiamo farci una prima buona idea di che cosa sta succedendo.

                                          (i calcoli sugli utili e il grafico sono della di ricerca Bespokeninvest)
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Come si vede dal grafico la capitalizzazione della borsa statunitense è pari a 18 volte gli utili. Ossia per avere il titolo di proprietà per gli utili futuri, l’azione appunto, si pagano 18 volte gli utili che le imprese hanno prodotto nell’ultimo anno. E’ molto, è poco? Si pensi ad un’obbligazione della durata di dieci anni, che dia una cedola di 4 dollari e che venga pagata alla scadenza al valore facciale, 100 dollari. Alla scadenza si ottengono 100 dollari dal Tesoro, il quale ogni anno per dieci anni ne paga 4 di interessi. Oggi si paga 25 volte la cedola che viene erogata, ossia 100 diviso per 4. (I rendimenti dei titoli decennali del Tesoro sono oggi del 4%).

Sembra che i numeri dicano che oggi vi sia una buona copertura per il rischio, visto che le azioni si pagano 18 volte, mentre le obbligazioni 25 volte. Sembra che possa convenire comperare le azioni, o quanto meno non venderle.

Torniamo al grafico. A luglio, quando la borsa era in forze, le azioni venivano pagate all’incirca come oggi, 18 volte gli utili, mentre le obbligazioni venivano pagate di meno, circa venti volte le cedole (il rendimento era infatti intorno al 5%). Si arguisce che oggi le azioni costano come prima della crisi, mentre le obbligazioni vengono pagate di più.
Come mai le obbligazioni vengono pagate di più, 25 contro 20? Oggi rispetto ad agosto si corre, secondo il mercato delle obbligazioni, un rischio maggiore, perché se l’economia frena, gli utili si contraggono, mentre le cedole sono fisse. In altre parole, sono disposto a pagare di più le cedole, proprio perché esse sono sicure. Il mercato delle obbligazioni incorpora un rallentamento non proprio breve della crescita. Se il mercato delle azioni la pensasse come quello delle obbligazioni, pagherebbe gli utili meno di 18 volte.

Come mai le azioni vengono pagate come prima, 18 contro 18? Evidentemente perché prevale ancora nel mercato azionario l’idea che gli utili non fletteranno. Oppure, se anche flettessero, si pensa che questo in fondo sarebbe un evento estemporaneo, della durata di qualche trimestre, al massimo. Se il mercato delle obbligazioni la pensasse come quello delle azioni, pagherebbe le cedole meno di 25 volte.

I due mercati, a ben guardare, si contraddicono. Uno scommette sulla flessione economica, l’altro sulla tenuta. Uno sembra scettico sugli effetti “vivificatori” delle politiche monetarie e fiscali, l’altro sembra crederci.