Nel corso del tempo – soprattutto dagli anni sessanta – in Europa si è costruito lo “Stato Sociale”, ossia l'istruzione e la sanità per tutti. (Le pensioni non sono propriamente una spesa pubblica, perché sono un trasferimento di reddito – gestito dallo stato – da chi lavora a chi è in pensione). I paesi che hanno incrementato le spese sociali alzando per tempo le imposte non hanno accumulato un gran debito. Il debito pubblico, infatti, si forma per finanziare i deficit, che sono la differenza fra le uscite e le entrate dello stato. I paesi che hanno accumulato dei gran deficit nel corso del tempo sono perciò quelli che oggi hanno più debito.
Questo è quel che è accaduto fino alla crisi del 2007. Dopo il 2007 la spesa pubblica in Europa non è cresciuta, ma sono cadute - per effetto della contrazione dell'economia - le entrate fiscali, e perciò sono aumentati i deficit che hanno accresciuto il debito. Insomma, fino al 2007 la crescita del debito pubblico era la figlia della crescita delle spese sociali oltre l'incremento del gettito fiscale, che è stata diversa da paese a paese. Dopo il 2007 la crescita del debito pubblico è la figlia della caduta del gettito, che è stata diversa da paese a paese.
Di norma i debiti pubblici sono giudicati come se fossero una fotografia, mentre potrebbero essere meglio giudicati se le fotografie fossero in sequenza. I fotogrammi fatti girare fino al lontano futuro mostrano un mondo abbastanza diverso. Per esempio il bilancio pubblico italiano se fotografato mostra un gran debito. Se invece fosse un film, si vedrebbe che, andando avanti nel tempo, le cose migliorano, perché la spesa per pensioni e per la sanità cresce meno che negli altri paesi europei maggiori (Germania esclusa).
Il debito pubblico italiano si forma negli anni Settanta e Ottanta per effetto della crescita dello Stato Sociale più veloce della raccolta delle imposte. Dagli inizi degli anni Novanta la spesa pubblica che esclude il pagamento degli interessi sul debito emesso diventa minore delle entrate fiscali (la differenza fra entrate e uscite senza contare gli interessi è il famoso surplus primario). La crescita del nostro debito da allora inizia a rallentare, perciò diventa più o meno stabile in rapporto all'economia (il famoso rapporto Debito/PIL). Il punto è che l'economia italiana cresce poco da molti anni, e dunque il peso del debito non è alleggerito. E' come una famiglia che ha un gran debito e un reddito che non cresce. Una famiglia che in grado di pagare gli interessi sul debito, ma che per far questo deve ridurre le spese da altre parti.
La differenza fra una famiglia che ha un gran debito ed uno stato sempre con un gran debito è presto detta. La famiglia ha un orizzonte di vita limitato e perciò deve rendere interamente il proprio debito prima di passar a miglior vita. Uno stato non deve rendere interamente il proprio debito, perché ha un orizzonte di vita secolare. Basta perciò che il debito che va in scadenza sia di nuovo sottoscritto. La soluzione è quindi quella di avere un debito pubblico non troppo grande e perciò sotto controllo. Gli interessi richiesti per sottoscriverlo in questo caso sono contenuti. Sempre in questo caso, il debito che va in scadenza è rinnovato senza problemi.
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