La Banca Centrale statunitense nel corso della crisi ha prima comprato le obbligazioni con in pancia i mutui ipotecari (il Quantitative Easing 1) e poi – dallo scorso anno - i titoli di stato (il Quantitative Easing 2). Paga i titoli accendendo un debito con se stessa a favore della banca da cui compra i titoli. Se il tasso sui depositi delle banche di credito ordinario – il loro credito presso la Banca Centrale - è inferiore al rendimento dei titoli acquistati, la Banca Centrale ha guadagnato. Se, per esempio, il tasso sui depositi fosse (come è) del 0,25% ed il rendimento dei titoli comprati dalla banca centrale fosse (come è) del 4%, si ha quasi un 4% di guadagno. Il quale guadagno viene girato dalla Banca Centrale al Tesoro. Il guadagno è stimato intorno agli 80 miliardi di dollari.


Supponiamo che i rendimenti delle obbligazioni restino invariati al 4%, mentre il tasso sui depositi salga fino al 4%, perché l'economia si espande e perciò sono alzati i tassi e/o perché torna l'inflazione, e sono alzati i tassi. La Banca Centrale a quel punto non riesce a guadagnare nulla sui nuovi titoli acquistati e nemmeno dai titoli già acquistati e rifinanziati a breve.

Oggi abbiamo una curva ripida (tassi inferiori ai rendimenti). La Banca Centrale si comporta come un hedge fund, ossia si indebita a breve ed investe a lunga, guadagnandoci, e con lei il Tesoro. Domani potremmo avere una curva piatta (tassi eguali ai rendimenti). E la Banca Centrale potrebbe non guadagnare nulla nel comprare le obbligazioni. Potremmo, infine, anche avere una curva invertita (tassi maggiori dei rendimenti), ma in questo caso la Banca Centrale andrebbe in perdita nel comprare obbligazioni. E dunque non agirebbe.
 
Si può affermare che il tasso che annulla – dati i rendimenti correnti - le operazioni di Quantitative Easing sia del 4%, ossia con un costo del finanziamento eguale al ricavo da rendimento. Ma poiché la banca centrale finanzia i propri acquisti anche con il circolante emesso, che possiamo immaginare come un finanziamento a tasso zero, ecco che la soglia del pareggio, a parità di circolante emesso, si alza al sopra del 4%. E la conclusione diventa che, fin tanto che i tassi non superano troppo il 4%, la banca centrale può comprare – seppur guadagnando sempre meno – le obbligazioni del Tesoro e perciò finanziare il deficit pubblico. Al Quantitative Easing 2 potrebbe quindi seguire il 3, e così via.

La Banca Centrale si tiene le obbligazioni e aspetta che vadano a scadenza.

Che sia questa la strategia? Intanto che il bilancio pubblico si risana, la banca centrale compra? I privati non hanno ruolo e la banca centrale agisce.
 
Si può pensare che questa strategia regga e perciò che abbia senso avere il debito statunitense, oppure si può pensare che non regga e perciò che sia meglio non averlo.

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