New York - Il mondo assicurativo americano — un colosso che raccoglie circa 1.300 miliardi di dollari in premi ogni anno e dà lavoro a circa 3 milioni di persone — è fra i settori che hanno mostrato maggiore resilienza durante la pandemia, rimanendo redditizio nonostante gli alti e bassi economici.
Al termine di due anni di incertezza, è ancora uno spazio con forte potenziale, grazie a una maggiore diffusione delle tecnologie digitali, a un alto numero di start-up e alla crescita della figura dell’agente indipendente. Ma il mondo delle polizze Usa è diventato più competitivo e le singole compagnie dovranno attraversare numerose prove per restare a galla: dalla continua globalizzazione allo stesso impatto delle nuove tecnologie in tutti gli aspetti della catena assicurativa, che rappresenta sia un vantaggio competitivo che un rischio.
La metamorfosi
«L'essenza di cosa significa essere una compagnia assicurativa sta cambiando davanti ai nostri occhi — dice Tim Zawacki, analista presso la società di analisi finanziaria S&P Global Market Intelligence —. Ci sono molti fattori destabilizzanti in atto, come la continua digitalizzazione delle funzioni di sottoscrizione e distribuzione, il sempre maggiore e più sofisticato bisogno di dati e analisi, la competizione serrata delle compagnie online e gli approcci più indipendenti del canale di vendita. Sono aspetti che cresceranno man mano che l'industria assumerà un ruolo di primo piano nella risposta ai cambiamenti climatici, si preparerà per future pandemie e fornirà maggiore protezione contro le ricadute finanziarie degli attacchi informatici».
Una minaccia particolare la offre l’inflazione, sia sotto forma di aumento dei prezzi di beni e servizi sia di inflazione sociale, vale a dire la tendenza verso verdetti che offrono risarcimenti sempre più ampi. I risultati storicamente favorevoli nel settore auto nel 2020, ad esempio, potrebbero diventare un lontano ricordo nel 2022 con l'aumento dei costi di riparazione e sostituzione dei veicoli.
Le nuove tecnologie il vero paradigma della svolta
«I progressi tecnologici hanno spinto gli operatori del settore assicurativo a fare grandi cambiamenti — spiega Mark Friedman, partner di PwC Financial Services —. I consumatori sono sempre più a loro agio ad acquistare assicurazioni online». Non a caso, gli assicuratori del tutto digitali Lemonade e Hippo hanno registrato la più alta crescita nel settore per le aziende con almeno 50 milioni di dollari di premi trimestrali. L’uso di piattaforme digitali sta consentendo agli assicuratori di ottenere dagli agenti maggiore attenzione per i loro prodotti.
L'analisi dei dati sta aiutando gli agenti a identificare le opportunità di offrire prodotti supplementari ai clienti individuando più facilmente le loro esigenze. Come quelle dei proprietari di auto che noleggiano un’altra auto, dei proprietari di case con animali domestici e delle aziende che non hanno sistemi interni di protezione del cyberspazio: tutte polizze in crescita ma a basso reddito, che richiedono dunque volumi maggiori.
Agenti vincolati in diminuzione
E poiché i progressi tecnologici rendono più facile per gli agenti lavorare con vari assicuratori, il numero di agenti vincolati è diminuito di quasi un terzo nel 2020, mentre quelli indipendenti vedranno una crescita record nel 2022, secondo Foundation Capital. Aziende come Nationwide e Liberty Mutual hanno dato l'esempio consentendo ai loro agenti di vendere la copertura di altri assicuratori. “Per anni, la discussione sull'adozione della tecnologia si è concentrata internamente sul miglioramento dei processi manuali. Ora stiamo vedendo molto di più”, riassume Luis Pino, Ceo di Agentero, piattaforma digitale per le compagni assicurative.
Nonostante le persistenti preoccupazioni legate al Covid, la maggior parte degli assicuratori prevede ulteriori investimenti in tecnologia digitale nel 2022. E circa un terzo si aspetta che i ricavi saranno "significativamente migliori" quest’anno. Oltre la metà considera il rischio climatico “una sfida imminente”. E tutti temono di non essere in grado di attrarre e trattenere i talenti, in particolare quelli con capacità tecnologica avanzata di analisi dei dati, in un ambiente di lavoro in evoluzione fra smartwork e ufficio e in un mercato del lavoro molto competitivo.
In mezzo a questi cambiamenti epocali, David Sampson, presidente della American Property Casualty Insurance Association, la principale associazione di categoria degli assicuratori americani, sottolinea l’importanza di non perdere di vista l’elemento umano nelle relazioni con i clienti. «Se gli assicuratori dipendono sempre più dalle tecnologie emergenti e dalle fonti di dati per aumentare l'efficienza, migliorare la sicurezza informatica ed espandere le capacità — spiega —, la maggior parte dovrebbe concentrarsi sul miglioramento dell'esperienza del cliente fornendo un servizio personalizzato dove necessario e preferito». Questo passa anche attraverso una maggiore trasparenza nel modo in cui gli assicuratori raccolgono e utilizzano i dati personali.
La «caccia» ai Millennials
Se si osserva più nel dettaglio il colosso assicurativo Usa, si nota che nel settore delle assicurazioni sulla vita è partita la caccia ai Millennials, che rappresenta il più grande gruppo demografico degli Stati Uniti, con circa 72,2 milioni di persone, e anche quello meno assicurato. La seconda, nuova fonte importante di potenziali acquirenti di polizze sulla vita sono i lavoratori autonomi. Oltre ai licenziamenti, ci sono state molte dimissioni durante la pandemia e in molti si sono messi in proprio: più di 4 milioni di domande per nuove attività sono state presentate nei primi nove mesi del 2021.
Quanto alle tariffe, nel 2022 è probabile che rimarranno le stesse, nonostante l’aumento generalizzato dei prezzi. Una realtà che, conclude Sampson, sommata agli investimenti obbligati in tecnologia e in capitale umano, costringerà un numero crescente di assicuratori a ripensare i propri modelli operativi per rimanere competitivi.
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