La decisione di acquistare 600 miliardi di dollari di titoli del Tesoro (più altri 300, finanziati con l’investimento dei ricavi delle obbligazioni con in pancia i mutui ipotecari, obbligazioni che la banca centrale aveva comprato in passato – il Quantitative Easing 1) da parte della Federal Reserve (il Quantitative Easing 2) è l’evento della settimana. Lo scopo della manovra è stimolare la crescita economica e l’occupazione, anche al costo di generare una bolla. Abbiamo l’economia al centro del mondo con dei tassi d’interesse e dei rendimenti sulle obbligazioni del Tesoro intorno allo zero, che compra il proprio debito pubblico iniettando liquidità nel sistema interno e che esporta inflazione nei paesi in via di sviluppo. Infine, il QE2 «spoliticizza» il Parlamento statunitense.


Gli anelli della catena per il rilancio interno dovrebbero essere: 1) La borsa sale spinta dai rendimenti nulli sul debito pubblico; con i tassi a zero i prezzi delle obbligazioni non possono più salire, ma solo scendere, e quindi si comprano le azioni che possono sia salire sia scendere. 2) La borsa che sale alimenta l’effetto ricchezza; la gente, sentendosi più ricca, consuma di più. 3) Le banche non investono in titoli di stato che rendono nulla e quindi aumentano l’offerta di credito alle imprese e alle famiglie.


Gli anelli della catena dell’impatto sull’estero della manovra dovrebbero essere: 4) Il dollaro è venduto per comprare attività estere con un rendimento maggiore. 5) Le obbligazioni e le azioni dei paesi emergenti sono comprate e salgono molto. 6) Le monete dei paesi terzi salgono – salvo quelle che hanno il cambio fisso, come lo yuan cinese. 7) I cinesi debbono continuare a comprare debito pubblico statunitense anche con dei rendimenti nulli per tenere il cambio della loro moneta. 8) Ai paesi in via di sviluppo arriva una gran quantità di capitali che spinge in alto le loro monete, le loro obbligazioni e le loro azioni. 9) Le materie prime salgono di prezzo in dollari, perché è ridotta l’offerta. L’offerta è ridotta per strappare dei prezzi maggiori in dollari e perciò preservare il potere d’acquisto dei paesi produttori in altre monete. 10) I cinesi, avendo il cambio fissato con il dollaro, acquistano materie prime alimentari ed energetiche a prezzi crescenti. Il cibo è un terzo dell’indice dei prezzi al consumo cinese. 11) L’inflazione è «esportata» nei paesi emergenti che, a differenza della Cina, non hanno il cambio fissato con il dollaro, nel modo seguente: i capitali che arrivano sono in dollari e sono cambiati in moneta locale per comprare le loro attività finanziarie. Aumenta così l’offerta di moneta, a meno che le banche centrali non ne eliminino l’impatto, vendendo obbligazioni sul mercato interno. In ogni modo, i tassi d’interesse e i rendimenti delle obbligazioni scendono. 12) Tutto il resto essendo eguale, si ha una spinta a una maggior crescita trainata dagli investimenti e dai consumi, che, per i paesi emergenti vicini alla piena occupazione, produce inflazione.


Il deficit pubblico statunitense è di circa 1.200 miliardi di dollari su base annua. Il QE2 è di circa 900 miliardi di dollari per otto mesi. Le obbligazioni emesse per finanziare il debito saranno nei prossimi mesi circa pari agli acquisti del QE2. 13) La tentazione di non toccare le entrate e le uscite del bilancio pubblico dovrebbe perciò facilmente lambire il Parlamento statunitense. Insomma, la Federal Reserve «spoliticizza» il Parlamento. In Italia, fino ai primi anni Ottanta, il debito pubblico, offerto copiosamente, era comprato dalla banca centrale per la parte che i privati non volevano. Il potere politico poteva quindi non decidere se tagliare le spese e/o alzare le imposte. Poi arrivò il «divorzio» fra la Banca d’Italia e il Tesoro. E, da lì, il «risanamento» dei venti anni successivi.


Tutti i tredici passaggi possono essere verificati nei prossimi mesi. La manovra dovrebbe terminare a giugno 2011. E se per allora l’occupazione non crescesse, oppure crescesse ma stentatamente? Si può immaginare un proseguimento del Quantitative Easing, che possiamo chiamare QE2.bis?