A due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, lo stato russo e la posizione di Putin sembrano piuttosto stabili. Per quanto ci siano state manifestazioni di dissenso e di protesta, nessuna di queste ha costituito una minaccia sufficientemente grande per Putin e con la morte di Alexei Navalny l'opposizione politica ha perso un'altra figura di rilievo.
Naturalmente, sorgono domande riguardo al costante sostegno popolare nei suoi confronti: come è riuscito Putin a  garantire, se non una piena adesione, almeno una quieta accondiscendenza al suo regime fin dal suo esordio? Per rispondere, bisogna osservare che Putin ha goduto di un tasso di approvazione sempre superiore al 60% durante la sua ascesa politica, che può essere suddivisa tre periodi: i primi due mandati come presidente (2000-2008), la breve parentesi come primo ministro durante la presidenza di Medvedev (2008–2012) e gli ultimi due mandati (dal 2012 a oggi).

Sostegno legittimo e diffuso

La Russia è una repubblica presidenziale, in seguito alle iniziative politiche di Yeltsin che, nel 1993, costrinse d’imperio il parlamento ad accettare una costituzione con una presidenza forte. Ciò ha permesso a un personaggio come Putin non solo di avere successo ma anche di eccellere dopo la sua elezione nel 2000.

Un fattore importante per la sua ascesa è stata la Seconda Guerra Cecena (1999-2009), un conflitto in gran parte orchestrato dai servizi segreti russi. Il forte sostegno iniziale per la guerra svanì però dopo poco tempo. Man mano che le operazioni militari si concludevano e iniziava la fase di insurrezione e del terrorismo ceceno in territorio russo, l'instabilità prolungata finì per danneggiare l'immagine di Putin e anche le opinioni sulla sua politica estera erano contrastanti: in particolare il suo supporto alla lotta degli Stati Uniti contro il terrorismo non risultò gradito a tutti. Tuttavia, poiché la Russia aveva iniziato a riprendersi dal declino sovietico, tornando a essere più rilevante sulla scena mondiale, i suoi meriti ebbero la meglio su questi aspetti meno positivi e gli garantirono un buon appoggio.

Altro punto focale è stato l'immagine pubblica di Putin: un uomo deciso, giovane e forte. Ciò non gli garantì, tuttavia, un grande consenso durante la sua prima presidenza e, malgrado gli sforzi per costruire un culto della personalità, non lo rese immune alle critiche. Tuttavia, utilizzando la paura (terrorismo e guerra), la nostalgia (ritorno alla grandezza sovietica e all’abbondanza fasulla) e i valori tradizionali (Chiesa ortodossa) per il proprio tornaconto, è riuscito negli anni a influenzare l’opinione pubblica del Paese a suo favore, plasmandosi un'immagine di uomo del popolo e assumendo un controllo risoluto dei media.

Oltre al successo limitato nel gestire i problemi legati al terrorismo, alla corruzione e al crimine, anche il programma di centralizzazione di Putin non è stato sempre valutato in modo positivo: il sostegno all'autonomia regionale era infatti in crescita in Russia fin dagli anni novanta, che videro la nascita di una classe di oligarchi che sfruttarono le debolezze del Paese per affermarsi a livello locale, accumulando potere e risorse in assenza di un centro forte. Putin è riuscito nel tempo a sottomettere con successo molti di loro o addirittura a ucciderli, guadagnando in popolarità, e a zittire o eliminare coloro che sottolineavano il fatto che lui stesso aveva legami con gli oligarchi.

Ma la fonte di sostegno più rilevante è arrivata dalla crescita economica generale, man mano che i russi percepivano un miglioramento dell'economia nazionale e una diminuzione dei tassi di povertà di circa la metà. Ciò non vuol dire che Putin fosse la causa unica di questa crescita economica, poiché la corruzione governativa aumentava insieme alla crescita delle imprese statali, ed era considerata uno dei suoi fallimenti durante il suo primo mandato presidenziale. La crescita economica era anzi dovuta principalmente all'aumento dei prezzi delle materie prime, mentre la corruzione stessa era solo nascosta dietro porte sorvegliate dallo stato. Si è instaurato un sistema di ricatto dello stato, dove gli ufficiali pubblici potevano essere controllati dal centro poiché erano complici nel regime corrotto. Tuttavia, questo ha consentito il finanziamento del settore pubblico e di progetti più vicini alle persone comuni rispetto al precedente conglomerato privato in mano a pochi oligarchi.

Un fatto importante da sottolineare è che, sebbene le azioni di Putin per erodere la democrazia non siano state ben accolte, i russi le hanno in gran parte accettate proprio in nome della crescita economica e in base a un concetto della democrazia diverso rispetto a quello occidentale, che permetteva di considerare un regime autoritario con grandi prospettive economiche come democratico.

Fonte: Levada Center

Ciò non significa che la gente fosse felice con il regime russo. La legittimità dello Stato è diminuita durante il primo mandato di Putin, ma non il suo sostegno. Apparentemente, Putin, utilizzando il suo culto della personalità e il controllo dei media, è riuscito a trasformare i fallimenti del suo tempo in quelli dello Stato e i successi in quelli personali. Questo, a sua volta, ha consentito a Putin di costruire il suo apparato di stato oppressivo ed eliminare l'opposizione politica, poiché le sue azioni erano accettabili, anche se la situazione generale era giudicata negativamente. Un buon zar che lotta per provvedere al popolo, ostacolato da un élite incompetente e corrotta.

La disillusione

Dal 2008, Putin, divenuto primo ministro, ha visto vacillare la sua popolarità. Mentre Medvedev era il presidente, i due erano visti e giudicati insieme. La perdita di sostegno è continuata fino al 2012, quando è scesa al minimo intorno al 60 percento. La ragione iniziale della perdita di fiducia è ancora economica, poiché la crisi finanziaria ha portato a una fase di recessione. Tuttavia, anche quando l'economia si è stabilizzata, la fiducia delle persone ha continuato a diminuire, il che suggerisce un certo cambiamento di attitudine popolare, anche in seguito alle proteste contro la frode elettorale nel 2011, Questa ondata è continuata per due anni ed è diventata un movimento generale per un sistema elettorale libero e equo, in opposizione a Putin. Ma nel complesso, la cosiddetta Rivoluzione della Neve è stata poca cosa rispetto alla vastità e alla popolazione della Russia. Inoltre, sono state organizzate manifestazioni a favore del governo, naturalmente con il sostegno del governo. Il punto è il fatto che, mentre Putin ha perso terreno, il suo punto più basso restava comunque una popolarità massiccia di fronte a un'attività di opposizione molto limitata. Lodevole, ma decisamente non sufficiente. La triste realtà è che nonostante la recessione economica e le evidenti pratiche autoritarie, la maggior parte dei russi ha sostenuto o accettato questa direzione della Russia.

La popolazione ha probabilmente perso il suo entusiastico sostegno per Putin solo quando si è compreso che la leadership non avrebbe affrontato i vari problemi sociali (indebolimento dei servizi sociali, marginalizzazione delle aree rurali, fallimento del programma di modernizzazione di Medvedev). Questo è in parte dimostrato dal fatto che mentre Putin affrontava proteste a Mosca e San Pietroburgo, la sua perdita di sostegno più significativa avveniva nelle città provinciali, ma la capitale rimaneva comunque più leale, probabilmente grazie a una migliore qualità della vita.

Mosca tuttavia ha reagito duramente. Durante questo periodo, lo Stato russo è diventato più brutale nella repressione dei dissidenti: sono state codificate le designazioni di agenti stranieri e organizzazioni indesiderate. Vari leader di spicco dell'opposizione sono stati perseguiti o uccisi. Sebbene ciò fosse già accaduto durante gli anni 2000, allora l'impunità era molto maggiore. Ad esempio, un critico di lunga data del Cremlino, Boris Nemtsov, è stato ucciso mentre tornava a casa nel 2015. Parte di questo passaggio all'autoritarismo è stato anche reso possibile con la graduale sostituzione dei funzionari pubblici con coloro che avevano un background militare o nei servizi di sicurezza, i quali avevano opinioni più illiberali (poiché consideravano il mondo liberale una minaccia per la Russia).

Man mano che la Russia diventava più autoritaria, i dati di sondaggi e indagini sono stati messi sempre più sotto esame. Tuttavia, utilizzando sia agenzie di indagine statali che indipendenti (come il Levada Center), si possono individuare tendenze nel lungo periodo. Sebbene si possa sostenere che questi numeri siano falsificati, forniscono comunque una metrica a lungo termine utile per l'analisi, anche se non completamente obiettiva. Inoltre, il Levada Center, dichiarato agente straniero nel 2016, ha continuato a svolgere il suo lavoro. Il Centro stesso ha risposto alle critiche e ai dubbi sulle sue metodologie, consentendo la raccolta di dati tendenzialmente affidabili. È importante notare che per la leadership russa avere un quadro chiaro dell'opinione pubblica è rilevante, dato che consente di avere segnali di avvertimento e reagire di conseguenza. Poiché la leadership russa è diffidente e ci sono vuoti comunicativi tra vari attori statali, spesso più agenzie sono incaricate di ottenere le stesse informazioni. Ciò consente alla leadership (teoricamente) di avere un quadro generale reale, anche quando le varie parti coinvolte stanno nascondendo o travisando i loro dati. Il Levada potrebbe agire come un contrappeso alle agenzie statali di sondaggio per assicurarsi che la leadership non sia distante dall'opinione pubblica. Naturalmente, ci sono rischi con un tale approccio, ma la leadership russa ha preso rischi anche in passato, non sempre con esiti felici.

Le aspettative per il 2024 in Russia - Fonte: Levada Center

L’Era del dittatore

L’Euromaidan e la crisi di Crimea hanno rivitalizzato il sostegno a Putin. In parte ciò è dovuto all'uso di una retorica fortemente nazionalista. Putin non aveva adottato una retorica così accentuata pubblicamente, come evidenziato dal fatto che durante i suoi primi anni presidenziali gli elettori con visioni nazionalistiche preferivano altri candidati. Ma per superare la flessione dell'era della delusione, ha cercato un nuovo elettorato di base (conservatore, anti-occidentale, rurale, ortodosso), utilizzando una retorica ora molto familiare: la Russia reagisce per difendere un mondo russo, sotto attacco da parte di forze esterne. La natura reattiva è stata presentata alla popolazione russa per evitare di essere percepiti come l'aggressore. La preparazione di questa narrazione è stata fatta prima degli eventi in Ucraina, presentando la Russia come baluardo di uno stile di vita tradizionale e corretto contro l'ateismo, la blasfemia, l'LGBT e gli immigrati etnici. Strumenti efficaci per diffondere questi messaggi sono stati le "bot farm" e i guerrieri dei social media a pagamento, il cui obiettivo era di spingere la narrazione russa negli spazi online e nelle comunità a seconda di dove si svolgevano le discussioni. Come risultato, la questione della Crimea ha visto i russi radunarsi attorno ai loro leader e ha portato alla creazione di un legame emotivo più profondo con essi. Ha mobilitato le persone e ha dato loro un senso di speranza.

La carta del nazionalismo e dell'identità russa è un fenomeno nuovo e rischioso per vari motivi, non ultimo il pericolo di inimicarsi le minoranze etniche che avevano sostenuto Putin durante la sua ascesa iniziale alla presidenza.

Con la Crimea, Putin è riuscito a svincolarsi dal successo economico e a sostituirlo con i risultati militari e internazionali, ma il sostegno alle sue politiche è nuovamente diminuito nel 2018, dopo l'annuncio dell'aumento dell'età pensionabile. La maggior parte dei russi non era disposta ad accettare ulteriori passi indietro nello standard di vita e inoltre la gestione dell’emergenza COVID-19 non è stata un successo, e l’indice di gradimento di Putin è sceso durante il periodo di lockdown.

Conclusione

Non dovrebbe sorprendere la forte crescita della popolarità di Putin dopo l'inizio della guerra in Ucraina. Se la Crimea ha dato speranza a molti e ha riaffermato la volontà russa, il nuovo conflitto è solo una ripetizione.

Cosa possiamo dedurre da questa analisi sulla popolarità di Putin? La sua legittimità è in ultima analisi legata alla posizione internazionale della Russia e alle prospettive economiche. Anche in questo momento in Russia ci sono occasionali proteste in tutto il suo vasto territorio. Tuttavia, affinché queste si trasformino in qualcosa di diverso da proteste contro le condizioni di vita locali, la Russia deve essere sconfitta a livello internazionale ed economico. Senza che queste due fonti di legittimità vengano rimosse, Putin godrà ancora di un grande sostegno. La Russia ha finora subito colpi che non sono stati fatali. La guerra ha rivitalizzato città rurali in decadenza riportando posti di lavoro e salari elevati, mentre le forze militari attirano coloro che non hanno competenze o redditi significativi. A livello internazionale, la Russia è stata sanzionata, ma esistono molteplici modi per aggirare queste sanzioni. Le esportazioni verso vari stati dell'Asia centrale sono cresciute in modo massiccio e le aziende occidentali continuano a fare affari in Russia, promettendo di andarsene (ma senza farlo) o nascondendo la loro attività sotto una filiale. Tuttavia, l'esportazione di energia rimane cruciale per consentire alla macchina da guerra di continuare a funzionare.

Opinione dei russi sulla guerra in Ucraina - novembre 2023- Fonte: Levada Center

Le recenti sconfitte ucraine e l'incapacità degli Stati Uniti di inviare il loro pacchetto di aiuti dimostrano che la Russia è ancora molto coinvolta in questa guerra, una realtà a cui la maggior parte dei russi crede. La Russia ha anche la capacità di mantenere un certo potere internazionale, per esempio con le forze ex-Wagner che operano in Africa. Inoltre, la Russia ha cercato di compensare le interruzioni all'esportazione di grano inviandone gratuitamente a vari paesi africani.

Anche la cultura dei russi gioca un ruolo, con le comunità rurali che tendono ad avere una forte visione patriarcale ereditata dalle comunità contadine e collettiviste, che si estendono al paese nel suo complesso. Lo stato deve avere un leader forte per funzionare. C'è anche un elemento di accettazione nichilista. Le persone sono consapevoli dei fallimenti dello stato ma accettano la leadership, sentendosi incapaci di immaginare lo stato senza di essa. La maggior parte crede che la Russia sia un paese unico con una posizione speciale nel mondo, e che Putin stia ripristinando tale status Tuttavia un dittatore non è eterno e la storia russa mostra che, nelle condizioni giuste, un regime rigido è incline a crollare piuttosto rapidamente. Al netto di eventuali frodi elettorali, le elezioni presidenziali del 15/17 marzo potrebbero servire come modo per valutare l'attuale atmosfera nel Paese.