Una banconota falsa da 100 euro ne costava solo 8, una da 50 euro la si poteva comprare a 5 euro. È di pochi giorni fa la notizia dell’arresto a Napoli – la capitale mondiale dei falsari, con specialisti a cui solo i sodalizi cinesi riescono a tenere testa -  di nove persone che stampavano, distribuivano e vendevano banconote false e avevano messo in piedi quello che potremmo definire un grande supermarket del falso: il locale operava tutti i giorni e aveva pure un normale orario di lavoro dalle 12 alle 19,30, con tanto di chiusura domenicale e nei festivi. Ma, negozio a parte, i falsari prediligono i luoghi affollati come i mercati, le sagre e le fiere in Italia, ma ci sono anche le mete internazionali (Francia, Spagna, Germania), o i contesti dell’Est-europeo o del Nord-Africa (Romania, Bulgaria, Albania, Senegal, Marocco, Tunisia e Algeria), dove piazzare euro falsi è ancora più facile per la scarsa abitudine delle popolazioni locali a maneggiare gli euro.

Non fu difficile, qualche anno fa, per i professionisti napoletani (ma con stamperia a Melegnano, nel Milanese) piazzare a un artigiano tedesco impegnato in una fiera di antiquariato una banconota da 300 euro, esemplare mai neppure concepito. Ma anche i cinesi non scherzano e solamente nell’ambito dell’operazione “Shanghai Money”, conclusasi nei primi mesi del 2015, i carabinieri sequestrarono monete provenienti dal porto di Shenzen, prevalentemente da 1 e 2 euro -per un valore record di 600 mila euro. Del resto, a confermare il primato della Campania, secondo i dati Bankitalia il 67% delle banconote false sono state individuate in Campania. Quindi, i falsari della carta-moneta continuano a colpire, anche in epoca euro.

La Banca d'Italia nel corso del 2022 ha ritirato dalla circolazione 61.637 banconote riconosciute false (ma furono oltre 170mila nel 2014). E il trend, come mettono in luce i dati Bankitalia, sembrerebbe in aumento.  «Rispetto al 2021, anno in cui si è registrato il livello più basso delle contraffazioni dopo quello di introduzione dell'euro, nel corso del 2022 – si legge nel sito di Bankitalia - si è invece registrato un incremento su base annua di circa il 22 per cento. Più nel dettaglio, la Banca d'Italia ha ritirato dalla circolazione 61.637 banconote euro riconosciute false». La falsificazione interessa soprattutto le banconote da 50 euro che rappresentano oltre i due terzi del totale.

Fonte: Banca d'Italia

Le falsificazioni in Europa

La Banca d'Italia, le altre Banche Centrali Nazionali dell'Eurosistema e la Banca Centrale Europea, in stretto contatto con le forze dell'ordine, tengono sotto costante controllo l'andamento delle falsificazioni. A livello globale europeo, le contraffazioni ritirate dalla circolazione sono state 376.000 con un aumento dell'8,4% su base annua. La maggior parte delle contraffazioni (96,6 per cento) è stata rinvenuta nei Paesi dell'area euro. La falsificazione, che secondo la legge italiana costituisce un reato, è un fenomeno a cui le banche centrali pongono la massima attenzione in quanto, se non tenuto sotto controllo, può minare la fiducia del pubblico nella valuta mettendone a repentaglio l'integrità. In questo senso, la Banca d'Italia coopera con le altre Banche Centrali Nazionali dell'Eurosistema (Bcn) e con la Banca Centrale Europea (Bce) nell'azione di contrasto della falsificazione delle banconote. Prende parte attiva alla formazione in materia di riconoscimento delle banconote falsificate rivolta alle forze di polizia nazionali e di altri Paesi, agli operatori della pubblica amministrazione e ai gestori professionali del contante.

Due banconote su tre falsificate sono da 50 euro, il taglio preferito dai contraffattori

Il controllo delle banconote

Peraltro, l'azione continua di sostituzione delle banconote logore consente di mantenere elevata la qualità del contante e di conseguenza agevola il riconoscimento e il ritiro dalla circolazione delle falsificazioni. Per rendere ancora più incisiva l'opera di contrasto alla contraffazione sono stati realizzati, in sede europea, un sistema informatico di raccolta e monitoraggio dei dati sulle falsificazioni (Counterfeit Monitoring System - Cms, ovvero Sistema di Monitoraggio delle Contraffazioni) e uno schema organizzativo che vede operare differenti istituzioni in ogni Paese membro. In Banca d'Italia operano un Centro Nazionale di analisi delle banconote sospette con il compito di analizzare le banconote sospette di falsità (Nac) e un National Central Bank Counterfeit Center (Ncc) con il compito di coordinare gli "attori" del sistema, attribuire i diritti di accesso al Cms da parte di terzi e definire la portata degli accessi.

Cosa fare in caso di sospetta falsità

Una persona che abbia dubbi sulla legittimità di una banconota in suo possesso non deve tentare di spenderla in quanto tale comportamento costituirebbe un reato; la strada giusta è quella di farla esaminare da addetti agli sportelli delle banche commerciali o degli uffici postali o delle Filiali della Banca d'Italia. Se costoro ritengono che la banconota sia falsa, hanno l'obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla all'amministrazione centrale della Banca d'Italia, in Roma, dove il Centro nazionale di analisi delle banconote sospette di falsità la esamina per accertarne la falsità. In caso di ritiro di una banconota sospetta di falsità, i soggetti tenuti al ritiro dalla circolazione redigono un verbale, una copia del quale viene rilasciata, a titolo di ricevuta, all'esibitore. Se il Nac della Banca d'Italia accerta la legittimità della banconota, l'esibitore viene rimborsato, senza alcuna trattenuta. In caso contrario all'esibitore non è dovuto alcun rimborso.

Fonte: BCE

L’attività della Bce

Da parte sua la Banca Centrale Europea nel 2022 ha ritirato dal mercato circa 376.000 banconote in euro false. Le probabilità di ricevere un esemplare falso sono molto scarse, poiché il numero di falsi resta assai contenuto rispetto al totale dei biglietti autentici in circolazione. Nel 2022 sono stati individuati 13 falsi per ogni milione di banconote autentiche in circolazione, in proporzione il secondo livello più basso mai registrato dopo l’introduzione delle banconote in euro. Pur trattandosi di una quota eccezionalmente modesta, il numero di falsi è aumentato dell’8,4% rispetto al 2021 quando in proporzione è stato rilevato il livello in assoluto più basso dall’introduzione dell’euro. Tale incremento riflette anche la ripresa dell’attività economica nel 2022, dopo la revoca di gran parte delle restrizioni connesse alla pandemia di coronavirus. I tagli da 20 e 50 euro hanno continuato a far registrare il numero più elevato di falsificazioni fra le banconote e rappresentano nell’insieme poco meno di due terzi del totale dei falsi. La maggior parte dei falsi è facilmente individuabile, poiché non contiene le caratteristiche di sicurezza o ne reca solo pessime imitazioni.