Le agenzie di rating ultimamente fanno parte del nostro quotidiano. Esse giudicano anche i debiti pubblici e perciò ci siamo convinti che, se iniziano ad abbassare i loro famosi voti, allora sono dolori. C'è addirittura chi pensa che saranno loro a far cadere Berlusconi (1).

Le agenzie di rating possono avere un'influenza soltanto se dicono cose che i mercati finanziari intanto non hanno capito. E' però difficile pensare che conoscano meglio degli altri il futuro: ne sanno poco o niente, come tutti noi. Come esempio, ricordo che pochi anni fa giudicavano di prima qualità il merito di credito delle obbligazioni con in pancia i mutui ipotecari. Allora perché “fanno tanto presa”? Nel mare magno dello scorrere delle cose, esse sono degli “ancoraggi”, delle entità grazie alle quali si mettono a fuoco i problemi complessi.

Immaginate di essere una società che emette giudizi sul merito di credito (le agenzie di rating, appunto), dove il merito massimo è A e il merito minimo, alias il fallimento, è D (“d” come default, fallimento). Per esempio, siete la mitica Germania è il vostro voto è A. Per esempio, siete la peccaminosa Grecia e il vostro voto scivola.

Se la Grecia è in crisi di liquidità, i voti sono sull'intermedio tendente al basso – fra B e C. Con la Grecia che è in crisi di solvibilità, i voti sono dal basso tendente al giudizio peggiore – fra C e D. Non c'è quindi nulla di misterioso nei comportamenti delle agenzie di rating. Lo stesso vale per il giudizio sul merito di credito delle banche che hanno attività finanziarie greche. Man mano che il debito greco si sposta da B a D, il merito di credito delle banche peggiora. Se il merito di credito peggiora o migliora "qui e ora", cambia la lettera. Se può peggiorare o migliorare in futuro, si dice che è sotto osservazione (= outlook) per il cambiamento della lettera.

Insomma, le agenzie che emettono giudizi di merito di credito registrano gli andamenti dei paesi, sono dei Barometri, ma non fanno, proprio come i Barometri, il Tempo. Quest'ultimo è figlio dell'interazione fra il saldo del bilancio pubblico prima del pagamento degli interessi, la crescita economica, il costo del debito e l'entità del debito medesimo. Argomenti ostici che loro si premurano di classificare con delle semplici lettere.

(1) http://www.ilfoglio.it/soloqui/9378


Articolo pubblicato su:

http://www.linkiesta.it/blogs/economista-greco/i-barometri-e-il-tempo