L'indice Rt aggiornato a venerdì 21 gennaio è pari a 0,98 (0,90 - 1,06): torna sotto 1 anche nel suo valore medio, confermando la rapida diminuzione che seguiamo ormai da 3 settimane.
Due osservazioni sul confronto con il dato ufficiale.
La prima riguarda i range (le altezze dei rettangoli azzurri) con cui è presentato il dato ufficiale. Proviamo a guardare gli ultimi 3 dati pubblicati, senza la sovrapposizione del nostro calcolo:
Cosa possiamo concludere guardando questo grafico? Che nelle ultime 4 settimane l'indice Rt ha avuto una debole oscillazione ampiamente compresa negli intervalli di incertezza, e pertanto non significativa! Ma questo è evidentemente sbagliato, come sappiamo tutti, e come si vede bene dal nostro calcolo. Purtroppo, dopo due anni, il metodo ufficiale di calcolo spiegato qui, continua a confondere incertezza, trend in crescita e trend in diminuzione, in quanto i range sono valutati come il minimo e il massimo valore che l'Rt ha assunto nelle due settimane oggetto del calcolo.
La seconda osservazione riguarda la sovrastima del picco del 30 gennaio, prodotta dal nostro metodo: è dovuta alla elevata percentuale di asintomatici presenti nei nuovi casi registrati dalla Protezione Civile; per esempio, in Piemonte a ieri il dato era di 89,1% di asintomatici.
Su Mondo Economico utilizziamo da sempre il dato del totale asintomatici+sintomatici perchè, per quanto un po' meno preciso, ci permette di essere più rapidi nella valutazione dell'andamento dei contagi, rispetto al dato dei soli sintomatici utilizzato dall'ISS, che necessita di almeno una settimana di tempo per essere consolidato.
Inoltre ormai sappiamo che i casi asintomatici sono una prerogativa della variante Omicron: a questo punto è proprio corretto utilizzare il dato dei soli sintomatici, per misurare la diffusione del contagio?
In ogni caso, gli effetti dannosi prodotti dal virus sono sotto controllo, come emerge, oltre che dall'Rt nazionale a 0,98, anche dal conteggio dei nuovi ricoveri giornalieri, che conferma il trend in diminuzione per la seconda settimana consecutiva:
Per quanto riguarda le regioni, notiamo che per le più piccole il dato ufficiale basato sui soli sintomatici è nettamente disallineato dal nostro calcolo basato sul totale dei casi. Evidentemente l'utilizzo dei soli sintomatici non sta fornendo una descrizione oggettiva dell'evoluzione dei contagi, anche complice il fatto che gli errori frequenti nel processo di rilevazione hanno più effetto sui casi sintomatici che richiedono maggior lavoro di consolidamento, e sono più visibili quando i casi assoluti sono di meno, ovvero nelle regioni più piccole.
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