Il calcolo dell’Rt nazionale aggiornato da Mondo Economico al 28 maggio riporta 0,70 (0,64 - 0.75), in ulteriore calo rispetto allo allo 0,72 pubblicato nello stesso giorno dall’ISS, ma relativo alle prime due settimane di maggio.

Proseguiamo il monitoraggio delle regioni, con l’esclusione di quelle per le quali, finalmente, i numeri sono troppo piccoli per ottenere un Rt stabile.

Rispetto al precedente calcolo, modifichiamo il criterio di esclusione, adottando una soglia rispetto all’incidenza (in precedenza avevamo adottato una soglia sul valore assoluto dei nuovi casi). Escludiamo quindi le regioni che hanno un totale casi per 100.000 abitanti in 7 giorni inferiore a 20; in questo modo possiamo proseguire il monitoraggio di regioni che non andranno ancora in zona bianca.

In particolare la Valle d’Aosta, che, nonostante una incidenza di 79 nell’ultima settimana, mostra un indice Rt sui dati al 28 maggio di 0,43

Siccome l’incidenza è il rapporto dei casi rispetto al totale della popolazione, e la stabilità dell’indice Rt è misurata dall’intervallo di confidenza, è interessante mettere in relazione queste due grandezze, popolazione e intervallo di confidenza dell’Rt. Il grafico seguente rappresenta, per ogni regione, la popolazione sull’asse orizzontale, e l’intervallo di confidenza medio dell’Rt negli ultimi 30 giorni:

Come ci saremmo aspettati, è chiarissimo come al crescere della popolazione l’intervallo di confidenza diventi sempre più stretto, producendo un Rt più stabile per le regioni più grandi. Si può notare come regioni con più di 3 milioni di abitanti abbiano sempre un intervallo di confidenza inferiore a 0,2, tranne la Sicilia, di cui avevamo già discusso. Inoltre per le regioni con popolazione inferiore a 2 milioni si nota una relazione inversa molto evidente, a cui fa eccezione solo il Molise che, pur con una popolazione di circa 3 volte la Valle d’Aosta, presenta un intervallo di confidenza quasi doppio.

Seguono i dati puntuali di Rt per le regioni, oppure il dato di incidenza per quelle escluse dal calcolo:

  • Abruzzo: 0,79 (0,54 - 1,06)
  • Basilicata: 0,91 (0,63 - 1,20)
  • Calabria: 0,65 (0,50 - 0,79)
  • Campania: 0,68 (0,60 - 0,76)
  • Emilia-Romagna: 0,59 (0,49 - 0,70)
  • Lazio: 0,63 (0,54 - 0,72)
  • Liguria: 0,73 (0,53 - 0,95)
  • Lombardia: 0,70 (0,60 - 0,80)
  • Marche: 0,69 (0,52 - 0,87)
  • A. Bolzano: 0,92 (0,50 - 1,39)
  • A. Trento: 0,91 (0,57 - 1,29)
  • Piemonte: 0,64 (0,54 - 0,74)
  • Puglia: 0,71 (0,60 - 0,83)
  • Sicilia: 0,87 (0,70 - 1,06)
  • Toscana: 0,69 (0,59 - 0,80)
  • Umbria: 0,84 (0,55 - 1,14)
  • Valle d'Aosta: 0,43 (0,13 - 0,77)
  • Veneto: 0,72 (0,59 - 0,85)

Valori di incidenza per le regioni escluse dal calcolo:

  • Friuli Venezia Giulia: 16
  • Molise: 11
  • Sardegna: 13

 

 

 

Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS