Abbiamo cambiato il modello della Asset allocation tattica. Il nuovo modello è molto più complesso di quello precedente, ed è sull’Europa. Il vecchio modello sugli Stati Uniti va in pensione, dopo avere prodotto risultati molto decorosi – ha infatti registrato un risultato pari al doppio di quello del benchmark con una volatilità di gran lunga inferiore. Di seguito presentiamo il nuovo modello. Che cosa vorrebbe il risparmiatore medio? Ossia il capofamiglia, l’azienda con saldi di cassa liquidi, l’investitore istituzionale? Vorrebbe un rendimento assoluto positivo per i propri saldi finanziari attivi, al secondo posto un extra rendimento rispetto al rendimento della pura liquidità, sopportando un rischio controllato, investendo in un numero limitato di attività finanziarie a lui ben note, senza avventurarsi in rischi e mercati esotici, di cui poco conosce, e, infine, senza trovarsi tra i piedi un rischio di cambio.


Di seguito la storia delle scelte di asset allocation a partire dall’origine:
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Le scelte di asset allocation nel solo periodo di estrapolazione:
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E le ultime:

19 febbraio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

26 febbraio 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 66% 25% 9%

5 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

12 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

19 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

26 marzo 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 49% 36% 15%

9 aprile 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 55% 32% 13%

16 aprile 2010  Azioni Obbligazioni Liquidità
Benchmark 40% 40% 20%
Rete neurale 48% 36% 16%



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