Abbiamo cambiato il modello della Asset allocation tattica. Il nuovo modello è molto più complesso di quello precedente, ed è sull’Europa. Il vecchio modello sugli Stati Uniti va in pensione, dopo avere prodotto risultati molto decorosi – ha infatti registrato un risultato pari al doppio di quello del benchmark con una volatilità di gran lunga inferiore. Di seguito presentiamo il nuovo modello. Che cosa vorrebbe il risparmiatore medio? Ossia il capofamiglia, l’azienda con saldi di cassa liquidi, l’investitore istituzionale? Vorrebbe un rendimento assoluto positivo per i propri saldi finanziari attivi, al secondo posto un extra rendimento rispetto al rendimento della pura liquidità, sopportando un rischio controllato, investendo in un numero limitato di attività finanziarie a lui ben note, senza avventurarsi in rischi e mercati esotici, di cui poco conosce, e, infine, senza trovarsi tra i piedi un rischio di cambio.
Di seguito la storia delle scelte di asset allocation a partire dall’origine:
http://www.centroeinaudi.it/images/lettera_economica/naat%20dall%5C%27inizio.jpg Le scelte di asset allocation nel solo periodo di estrapolazione:
http://www.centroeinaudi.it/images/lettera_economica/naat%20nel%20periodo%20di%20estrapolazione.jpg
La penultima allocazione del modello neurale era all’opposto dell’allocazione fatta con i nostri neuroni umani. Arrivava a investire quasi tutto in azioni. Il modello neurale ha appreso nei dieci anni precedenti la crisi, ossia dal 1998 al 2008. Evidentemente trovava nei prezzi della settimana precedente dei segnali di rimbalzo delle azioni e di caduta delle obbligazioni, che noi umani tremebondi non vedevamo. Possiamo pensare che se uno – come il neurone – ha imparato prima della crisi, vede troppo la continuità, mentre noi umani, che abbiamo imparato anche dalla crisi, vediamo troppo la discontinuità. La settimana scorsa ha avuto ragione il neurone. Il quale neurone, per fortuna, ha ridotto per la settimana entrante l'esposizione in azioni.
E le ultime:
19 febbraio 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 49% | 36% | 15% |
26 febbraio 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 66% | 25% | 9% |
5 marzo 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 49% | 36% | 15% |
12 marzo 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 49% | 36% | 15% |
19 marzo 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 49% | 36% | 15% |
26 marzo 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 49% | 36% | 15% |
9 aprile 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 55% | 32% | 13% |
16 aprile 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 48% | 36% | 16% |
23 aprile 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 37% | 44% | 19% |
30 aprile 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 46% | 38% | 16% |
7 maggio 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 56% | 34% | 10% |
14 maggio 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 56% | 34% | 10% |
21 maggio 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 82% | 13% | 5% |
28 maggio 2010 | Azioni | Obbligazioni | Liquidità |
Benchmark | 40% | 40% | 20% |
Rete neurale | 56% | 34% | 10% |
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