È mai possibile che se l’economia va male, la borsa possa andare bene? Sotto certe condizioni, sì. Esponiamo il nostro ragionamento. Esso ha tre passaggi e tre evidenze empiriche.


Se le cose andassero bene, la banca centrale degli Stati Uniti non farebbe intendere che vuole imbarcarsi in un secondo giro di acquisti di obbligazioni (il famoso QE2, ossia il Quantitative Easing), ma direbbe che fra un po' stringerà la politica monetaria. Quindi le cose o non vanno bene, o possono andar anche molto male. In questo secondo caso – nel caso di QE2 – i rendimenti delle obbligazioni statunitensi scenderebbero molto, e scenderebbero sotto il livello degli altri paesi. Ecco che i capitali uscirebbero dagli Stati Uniti indebolendo il dollaro.


Se le cose si mettono male, la banca centrale agisce (passaggio uno) e il dollaro si indebolisce per un certo periodo (passaggio due).


Che fare per trar profitto dalla situazione? Si vendono allo scoperto i dollari (ossia si scommette di vendere i dollari presi a prestito a un prezzo, poniamo, di 1,3 dollari per euro per poi ricomprarli, poniamo, a 1,4) e si comprano gli euro. Si usano gli euro comprati con la vendita dei dollari per farsi accreditare dei dollari che vengono usati per comprare azioni. Le azioni sono comprate con un indice poniamo a 1.100 e rivendute con un indice poniamo a 1.200. Si ha una posizione corta sui cambi e una lunga sulle azioni.


La posizione corta sui cambi finanzia quella lunga sulle azioni (passaggio tre). Se il dollaro si indebolisce (probabile) e la borsa sale (possibile), si guadagna due volte.


Le tre evidenze empiriche. Negli ultimi tempi la correlazione inversa fra il cambio del dollaro (contro le valute maggiori, il cui cambio fluttua) e la borsa statunitense è di -0.91, ossia si ha una correlazione inversa quasi perfetta – quella perfetta ha il valorie di -1. Negli ultimi tempi i fondi comuni azionari sono sotto riscatto delle quote e quindi la liquidità in borsa può arrivare solo dal credito bancario agli hedge fund e dalle vendite scoperte. I fondi comuni azionari sono ai minimi di investimenti monetari degli ultimi decenni e quindi non possono comprare azioni senza raccogliere denaro, che non raccolgono.


Se il ragionamento sta in piedi, la borsa in salita nelle condizioni date è il frutto dell’espansione attesa del bilancio della banca centrale, e non della ripresa economica. Come si dice con linguaggio nazional popolare, l’ascesa della borsa è «speculativa».