I germogli di ripresa negli Stati Uniti non convincono i dirigenti delle imprese quotate.

Negli ultimi tempi molti hanno fatto un’esperienza curiosa: quando leggono i giornali e guardano gli indici di borsa si trovano di fronte a notizie e andamenti che possono far pensare ai «germogli di ripresa», quando parlano con gli imprenditori e i dirigenti delle imprese si sentono dire che le cose stanno peggiorando.

Nessuno possiede la verità, e quindi può darsi che abbiano ragione i titoli dei giornali. Curiosamente, sono i titoli più che gli articoli e gli approfondimenti a parlare di «germogli», almeno nel caso del «Financial Times».

Nessuno possiede la verità, e quindi può darsi che abbiano ragione gli indici azionari. Un’analisi precisa degli indici mostra però che il passo della ripresa – partita agli inizi di marzo – si sta spegnendo. La curva della tendenza dei prezzi si sta appiattendo.
 
Nessuno possiede la verità, ma i dirigenti d'azienda statunitensi sono venditori netti di azioni da inizio marzo (1). I germogli – semmai ci fossero – i dirigenti li dovrebbero vedere. Ergo, se ci sono, non ci credono; oppure i germogli non ci sono.

Quanto alla Cina, essa è il 10% dell'economia mondiale. Se anche crescesse del 10%, il suo contributo alla crescita mondiale sarebbe dell’1% (10%x10%). Il contributo dell’1% alla crescita mondiale non è però un aiuto alle altre economie. Se la Cina importasse l’equivalente di metà della propria crescita (un numero esagerato), avremmo un contributo dello 0,5% – messo mai che la crescita ci sia. La produzione elettrica è in flessione (2).



(1) http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20602003&sid=aflROe0Pe0QM

(2) http://4.bp.blogspot.com/_FM71j6-VkNE/SjkfwyXxfZI/AAAAAAAADa8/rdcxRyqHHK4/s1600-h/
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