E riecco che torna il problema greco. Gli aiuti finanziari da parte dell'Euro-zona avevano come contro partita delle riforme in grado di stabilizzare il bilancio pubblico – ossia, nella fattispecie, un bilancio pubblico in attivo prima del pagamento degli interessi – e di rilanciare la crescita. Il tutto sta avvenendo in una contesto ben diverso da quello di qualche anno fa (1).

Non si teme, infatti, più che la crisi greca possa allargarsi ad altri Paesi dell'Euro-area, perché questi ultimi hanno avviato le riforme e si ha l'interventismo della Banca Centrale Europea delle Banche Centrali Nazionali, che comprano le obbligazioni degli Stati che compongono l'Euro-zona – il famigerato Quantitative Easing.

Come non era difficile immaginare (2) le riforme da attuare sarebbero state solo delle promesse. Le proposte che la Grecia ha effettivamente offerto all'Euro-zona sono, infatti, piuttosto vaghe (3), tanto che sono state informalmente derise (4). Il governo greco propone, infatti, e testualmente (5) di assumere in via temporanea “studenti, casalinghe e anche turisti” che, muniti di “strumenti per la registrazione audio e video”, passeggeranno registrando le violazioni nell'emissione degli scontrini. La raccolta fiscale è stata inferiore alle attese (6). La raccolta fiscale è però essenziale per poter contestualmente alzare le spese che il governo vuole intraprendere per fermare la povertà crescente senza che si formi un deficit prima del pagamento degli interessi.

Insomma, la situazione sta precipitando. La Grecia ha bisogno di rifinanziare le obbligazioni statali in scadenza e ha bisogno di finanziare le banche. Per poter stabilmente finanziare queste ultime la Banca Centrale Europea richiede un collaterale, collaterale che deve avere un qualche valore. Il debito greco come collaterale è (per così dire) poco attraente, perciò la banca centrale non può accettarlo per finanziare stabilmente le banche greche, né può comprarlo in sede di Quantitative Easing.

Abbiamo così una domanda di riforme che non è soddisfatta, ma senza riforme il finanziamento di cui la Grecia ha bisogno non è concesso. Perciò siamo in un angolo.

 

(1) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/1578-le-elezioni-in-grecia-e-il-gioco-del-pollo.html

(2) http://www.linkiesta.it/grecia-accordo-eurogruppo-non-basta-per-salvezza-giorgio-arfaras-lkopentalk

(3) http://noisefromamerika.org/articolo/lettera-tragicomica-governo-greco

(4) http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-03-08/grecia-referendum-sull-austerity-se-l-europa-chiedera-troppo-161008.shtml?uuid=ABkG435C

(5) http://im.ft-static.com/content/images/4e4b2122-c40f-11e4-a02e-00144feab7de.pdf

(6) http://www.lavoce.info/archives/33361/grecia-problema-primario/

 

Per approfondire:

http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/4059-la-grecia-di-syriza.html