Si sente spesso dire che bisognerebbe tener conto di tutti i debiti di in un paese. Al debito pubblico andrebbe, infatti, sommato anche quello delle imprese (non finanziarie) e delle famiglie verso il sistema finanziario. In questo caso la posizione dell'Italia migliora. Si sente spesso dire che i debiti pubblici non sono come appaiono, perché alcuni paesi hanno delle regole di bilancio più stringenti di altri. In questo caso la posizione dell'Italia migliora. Si sente spesso dire che le banche italiane non sono così mal messe, perché quelle europee hanno meno debito pubblico nel loro attivo, ma hanno molti più titoli legati al settore immobiliare. Si sente spesso dire che il rendimento delle obbligazioni a lungo termine è in qualche misura legato al debito netto con l'estero. Il che è vero, ma nel caso dell'Italia si ha un'anomalia: il nostro rendimento dovrebbe essere inferiore a quello corrente, se lo si mette in rapporto al debito netto con l'estero. Siamo mal messi, ma comparativamente meno mal messi di quanto comunemente si creda.
Il primo grafico mostra come l'Italia abbia un gran debito pubblico, un debito delle imprese normale, e un debito delle famiglie contenuto. Sommati i debiti in forma di istogramma, l'Italia non è così mal messa.
Il secondo grafico mostra come il debito pubblico degli altri paesi europei sarebbe maggiore se si tenesse conto di tutti gli impegni del Tesoro. Il debito pubblico italiano potenziale (ossia non contabilizzato) è, invece, modesto.
Il terzo grafico mostra come le banche italiane non abbiano quasi obbligazioni con in pancia i mutui ipotecari a differenza di altri paesi, come la Svizzera la Germania e il Regno Unito.
Il quarto grafico mostra come si abbia una relazione fra debito netto con l'estero e rendimenti, con quello italiano che è anomalo, ossia troppo alto rispetto alla curva di regressione.
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