In finanza esiste una impalpabile separazione in qualche modo paragonabile alla distanza che esiste tra musica classica e musica pop. Sempre di musica si tratta ma tempi di apprendimento e sonorità sono sicuramente diverse e creano un solco che a volte impedisce completamente la comunicazione tra i due mondi. All’opposto dell’incomunicabilità accade che i tentativi di compenetrazione tra classico e profano il più delle volte non offra risultati particolarmente gradevoli. Insomma, come la grandezza di Beethoven non si contrappone ai grandi successi dei Beatles e viceversa, così in finanza convivono approcci anche profondamente diversi.

Come alcune famose canzoni, sembra far parte del mondo “profano” il concetto di stagionalità. Supportato da solide basi statistiche, molto semplicemente l’analisi della stagionalità è il frutto dell’elaborazione di una significativa mole di dati al fine di misurare il comportamento di un indice azionario durante i diversi mesi dell’anno. Nel nostro caso consideriamo l’indice azionario Morgan Stanley Capital International Europe con decorrenza dal 1970. Fatto questo, si considera la mediana (ovvero il valore intermedio delle rilevazioni ordinate per grandezza) delle performance e si vede quali mesi sono storicamente maggiormente favorevoli o contrari all’investimento in azioni.

Aprile è nettamente il migliore, con oltre il 2% di performance positiva mensile dal 1970 ad oggi e con un mercato positivo in quasi l’80% degli “aprile” considerati. Il peggiore è giugno con una performance mediana negativa di mezzo punto e meno del 50% delle volte in cui l’indice azionario europeo è salito. Giugno è in buona compagnia con maggio e settembre come mesi particolarmente fiacchi. Come ben noto, uno dei detti finanziari più “pop” dice esattamente di vendere in maggio e dimenticarsi la Borsa e, come si vede, sembra che la cosa non sia campata per aria.

Una veloce occhiata all’immagine sintetica della stagionalità dell’indice europeo sembra suggerire la sostanziale inutilità dell’investimento azionario durante la bella stagione mentre la parte significativa dei risultati positivi comincia con le foglie che cadono e termina, appunto, ad aprile. Con tutte le precauzioni del caso sembra che questo aprile 2015 non abbia intenzione di discostarsi dalla favorevole tradizione. Sempre con le dovute precauzioni bisognerà tener conto anche di questo particolare indicatore per vedere che tipo di atteggiamento tenere prossimamente e durante il periodo estivo.

 

Stagionalit
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