Stando a quanto riporta il quotidiano britannico «The Independent» (1), alcuni paesi (Cina, Russia, Brasile, i Paesi arabi del Golfo, Giappone e Francia) hanno fissato incontri segreti per organizzare la sostituzione del dollaro, come moneta nelle transazioni petrolifere, con un paniere di altre valute (euro, yuan, yen, oro e una nuova moneta che unificherebbe quelle dei Paesi arabi del Golfo).

Se un paese non vuole più i dollari che incassa vendendo petrolio – per esempio i Paesi del Golfo, o la Russia – non fa altro che venderli per comprare, per esempio, euro. Se però un paese che vuole comprare petrolio non vuole più usare i dollari – la Cina, per esempio – la cosa diventa più problematica. Può preferire pagare con la propria moneta, oppure con una nuova moneta che è un paniere di monete. Forse l’obiettivo è un altro. Forse pagare con una moneta diversa dal dollaro diventa un pretesto per avviare scambi bilaterali: a fronte di un X di petrolio, un X di merci. Comunque sia, vedremo in futuro, semmai la storia fosse vera (2), come si svolgeranno le cose.

Resta il fatto che, se si parla di argomenti simili in questo modo, allora si ha un vero disagio nei confronti della moneta degli Stati Uniti. Ed è un problema, se si tiene conto che gli Stati Uniti emetteranno per anni un gran debito pubblico che in parte dovrà essere comprato dall’estero.


(1) http://www.independent.co.uk/news/business/news/the-demise-of-the-dollar-1798175.html

(2) http://www.reuters.com/article/newsOne/idUSTRE59507620091006