Tutti gli enti pubblici sono ormai tenuti a dare conto con trasparenza se sanno creare "valore pubblico". Gli strumenti per farlo sono i relativi indicatori di impatto da esplicitare nel nuovo documento «Piano integrato di attività e organizzazione» (Piao). Questa rappresentazione s'identifica nella corrente scientifica della “Rendicontazione sociale”.
Negli ultimi due decenni è apparso sempre più̀ chiaro e necessario che le performance delle organizzazioni private e pubbliche debbano valutarsi anche alla luce del loro impatto a lungo termine sull'ambiente e sulla società̀ in generale. Innanzitutto, che cosa s'intende per impatto? Un cambiamento volontario, addizionale e dichiarato. Dunque, rappresentare dimensioni di responsabilità sociale, ambientale, informazioni di governance e di sostenibilità è sicuramente importante per le organizzazioni del settore pubblico.
Quali sono i motivi?
- Possono ricoprire un ruolo primario per la lotta ai cambiamenti climatici, che rappresentano una minaccia per il mondo e chi lo popola.
- Uno dei ruoli principali del settore pubblico, in senso ampio, è fornire servizi rivolti alla comunità di riferimento e perciò le pubbliche amministrazioni sono sensibilizzate a maggiori pressioni per effettuare una rappresentazione della sostenibilità delle proprie attività e l’impatto sociale che ne deriva.
- La vasta dimensione del settore pubblico in Italia: 7.901 Comuni, 80 province, 14 città metropolitane, 6 liberi consorzi comunali in Sicilia, 2 province autonome in Trentino-Alto Adige, 20 Regioni (oltreché Comunità montane, Comunità isolane e Unioni di Comuni). Gli organismi partecipati da tali enti sono 5.952 (dato desunto dall’ “Osservatorio sugli organismi partecipati/controllati da Comuni, città metropolitane, Province, Regioni/Province autonome, Enti sanitari e relative analisi - relazione 2021 - deliberazione n.15/sezaut/2021/fgr" – banca dati Dt-Mef – estrazione dell’11 maggio 2021). Con il termine organismi partecipati si intendono: Società per azioni, Società a responsabilità limitata, Società consortili, Società cooperative, Consorzi, Associazioni e fondazioni, Istituzioni e Aziende speciali di cui gli enti pubblici possiedono partecipazioni oppure le controllano. Se ne deduce facilmente che la rilevanza degli organismi partecipati è centrale; si pensi che il 3,16% delle società per azioni sono controllate da enti pubblici (dato ricavato da Aida banca dati Bureau van Dijk).
La ricerca e lo stato dell'arte
L’obiettivo della ricerca è individuare lo stato dell’arte in merito alla rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche, poiché tutti gli enti pubblici sono tenuti alla rappresentazione della creazione di Valore Pubblico e con i relativi indicatori di impatto da esplicitare nel nuovo documento Piao.
La ricerca è stata condotta dai ricercatori del Dipartimento di management dell’università di Torino, durante i primi mesi del 2022, concludendo, di fatto, la raccolta dei dati a marzo 2022. Metodologicamente, sono stati selezionati i primi 4000 Comuni italiani in base alla popolazione, in modo decrescente; quindi, il primo Comune è Roma, la cui popolazione è di 2.783.809 abitanti, fino ad arrivare a Montodine (comune lombardo) con 2.453 abitanti.
Sono state analizzate le pagine ufficiali dell’amministrazione con l’obiettivo di scoprire quante delle stesse producessero o avessero prodotto una rendicontazione sociale. Si è riscontrato che solo 159 su 4000 Comuni redigono o hanno redatto un Bilancio/Rendicontazione sociale, mentre, risultano 97 i Comuni che attualmente continuano a redigere il Bilancio Sociale.
I Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti che redigono il bilancio sociale sono 21. Questo risultato è sicuramente interessante perché tali enti soffrono di limitatissima dotazione organica; il che si traduce in pochi addetti che devono far fronte ai numerosi adempimenti delle pubbliche amministrazioni. Quindi, per tali enti, intraprendere una rendicontazione sociale risulta sicuramente più oneroso rispetto a enti più strutturati e, al tempo stesso, encomiabile.
Le Smart city in Europa
Risultato ben diverso emerge dall’analisi delle 20 principali Smart City europee, sei delle quali redigono report ambientali e/o sociali. Inoltre, numerose sono le smart city che producono report nei quali definiscono obiettivi di sostenibilità. Sempre dallo studio condotto si evince l’assenza di un documento uniforme che riassuma gli sforzi effettuati dalle pubbliche amministrazioni e indichi gli obiettivi futuri della stessa.
A rafforzare la centralità della necessità di intraprendere la rendicontazione sociale per le pubbliche amministrazioni interviene anche l’International Public Sector Accounting Standards Board (Ipsasb) (board che sviluppa standard contabili per il settore pubblico) che nel mese di novembre 2022 ha pubblicato Exposure Draft (ED) 83, Reporting Sustainability Program Information — RPGs Non1 and 3: Additional Authoritative 1 Guidance; l'Ipsasb propone di sviluppare una guida aggiuntiva per le Recommended Practice Guideline 1 & 3 per definire la rendicontazione delle questioni ambientali, sociali e di governance.
Redigere una rendicontazione sociale costituisce un passo importante che tutte Pubbliche Amministrazioni dovrebbero compiere. Perché? Partendo dal postulato che i cittadini sono i principali stakeholder delle Amministrazioni pubbliche, è logica conseguenza concludere che se ad essi vengono forniti strumenti e documenti per poter recepire le più significative informazioni di carattere finanziario, sociale ed ambientale del luogo in cui vivono, possono effettuare valutazioni più approfondite sull’operato degli amministratori politici e, contemporaneamente, si sentono stimolati verso una partecipazione attiva sul territorio.
Negli Stati Uniti e in Canada la rendicontazione sociale viene rappresentata nel documento «Popular Financial Reporting» (Pfr), che origina proprio dal bisogno di rispondere all'esigenza di comunicare gli obiettivi conseguiti dall’Amministrazione Pubblica, in modo conciso e di facile fruizione ai cittadini.
Effettuare questo tipo di rendicontazione in un periodo storico in cui si registra un distacco dei cittadini dalla cosa pubblica, potrebbe incoraggiare l'effettivo coinvolgimento degli stessi, soprattutto se inclusi nei processi decisionali (per esempio, mediante il bilancio partecipativo, strumento attraverso il quale la popolazione definisce la destinazione di una parte delle risorse pubbliche oltre che processo di democrazia diretta e rappresentativa). Il “Popular Financial Reporting” (Pfr) intende soddisfare il bisogno di conoscenza del bilancio delle pubbliche amministrazioni e affrontare le questioni di trasparenza sui risultati economici, sociali e ambientali, tendendo, conseguentemente, al miglioramento dei risultati di governo.
Tra digitale e contabilità pubblica
Tra le priorità della nuova agenda della governance pubblica si sviluppa un crescente interesse a coinvolgere i cittadini con strumenti di contabilità dialogica. La diffusione di documenti finanziari aperti e trasparenti è un punto di partenza per il coinvolgimento dei cittadini, mediante forme comunicative sempre più innovative, come, per esempio, tramite i social network.
In questo processo è centrale il ruolo degli attori politici e manageriali interni all’amministrazione che consentono cambiamenti contabili dialogici considerando interessi, identità, potere e ricerca di legittimità.
Le piattaforme digitali sono caratterizzate da due tipi di partecipazione: la partecipazione attiva, orientata a definire come i cittadini intendono ricevere i servizi e quali politiche devono essere attuate; e la partecipazione passiva, orientata a percepire i sentimenti dei cittadini attraverso algoritmi in grado di raccogliere opinioni sul web.
L'uso delle piattaforme digitali, associato alle informazioni fornite dai social media, quindi, offre strumenti diretti o indiretti di empowerment civico, che possono eliminare il sentimento di disaffezione verso la politica e il deficit democratico. L'uso di piattaforme digitali aumenta la partecipazione attraverso la condivisione di idee, il dialogo e le discussioni. Inoltre, queste piattaforme consentono di ottenere un feedback progettuale tra i cittadini e la pubblica amministrazione, di identificare i problemi sociali o le discussioni più rilevanti, di cogliere i sentimenti dei cittadini in merito alla qualità della loro vita e di identificare e rispondere immediatamente alle fake news.
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