Belinda Gottardi al secondo mandato come sindaca di Castel Maggiore, 18 mila abitanti a una decina di chilometri da Bologna, ha detto sì al bilancio pop. Com’è nata l’idea di aderire al progetto dell’università di Torino?
«Diciamo che è l’ultima tappa di un’esperienza consolidata nel dialogo con i cittadini. A Castel Maggiore siamo partiti una ventina d’anni fa con il bilancio partecipativo sul modello Porto Alegre per riuscire, seguendo l’esempio della città brasiliana, a coinvolgere i cittadini nella elaborazione della politica municipale. Si è creata così una sorta di consuetudine rafforzata dall’esperienza delle Consulte. Ma negli ultimi anni c’era l’esigenza di dare una nuova spinta, rinnovare questo patto di dialogo con i cittadini che poi sono i primi titolari dell’azione di governo».
E il bilancio pop si è rivelato la soluzione giusta?
«Sì perché ti permette di tradurre uno strumento fondamentale come il rendiconto del Comune fatto di numeri asettici, spesso ostici, in un qualcosa di comprensibile a tutti. Davvero ci consente di far vedere al di là dei numeri quelle che sono le attività e le azioni della giunta per Castel Maggiore. C’è di più, come spesso ci ripetiamo con l’assessore al Bilancio Matteo Cavalieri: ci ha permesso di volare un po’ più in alto. Troppo spesso noi amministratori finiamo per essere molto concentrati sul lampione che non funziona o la buca da riparare, invece, serve alzare lo sguardo, comprendere meglio l’efficacia della nostra azione e non finire invischiati nel quotidiano».
E i cittadini come hanno reagito?
«Sono loro i primi a rallegrarsi. Sfogliano questo bilancio pop come fosse una rivista. Ci dicono che finalmente capiscono cosa succede nell’ente grazie a grafiche intuitive e testi chiari e semplici. Direi che è il ritorno migliore».
Prossima tappa?
«Ora, sempre con l’università di Torino, vogliamo misurare la sostenibilità del nostro Comune per capire come ci stiamo muovendo rispetto agli impegni fissati dall’agenda Onu per il 2030. Abbiamo avviato un percorso di mappatura degli indicatori nell’ambito dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile approvati dai Paesi delle Nazioni unite. D’altronde la lotta al climate change richiede misure globali ma anche azioni locali. Ecco perché come Comune bisogna promuovere un rendiconto anche sotto il profilo della sostenibilità».
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