Ieri è stato pubblicato il nuovo valore ufficiale dell’indice di trasmissibilità calcolato dall’ISS: 0,84 (range 0,76– 1,02). Lo si può vedere nell’ultima sbarretta blu del nostro usuale grafico.
I numeri sono importanti. Vanno comunicati in modo corretto e completo, altrimenti inducono decisioni tardive e fuori fase, come l’orologio rotto che segna l’ora giusta due volte al giorno: dobbiamo solo essere fortunati a guardarlo nel momento giusto.
Nelle headline del report del Ministero della Salute leggiamo “La trasmissibilità, sebbene in media simile alla scorsa rilevazione, presenta questa settimana un range che arriva a superare 1 nel suo valore superiore”
Il primo problema è nei tempi di riferimento: l’indice pubblicato ieri non fa riferimento a questa settimana, ma è centrato sul 19 gennaio, e rappresenta una media che va dal 13 al 26 gennaio. Analogamente quello pubblicato la settimana scorsa è centrato sul 12 gennaio, con una media che va dal 6 al 19 gennaio.
Il Ministero sta guardando l’orologio nel momento sbagliato.
Il secondo problema è nell’interpretazione del range con cui viene pubblicato il valore. Ne avevamo già discusso in Indice Rt, c'è troppa confidenza con l'intervallo. Per come è costruito da FBK, qui a pag 5, il range non distingue tra aumenti, diminuzioni e incertezza. Per esempio, nel valore riferito al 12 gennaio, rappresentava incertezza, altrimenti non si spiegherebbe un valore identico pubblicato ieri; ma questo possiamo concluderlo solo a posteriori, appunto, confrontando i due ultimi valori. E il problema sta proprio qui: che per costruzione il range acquista significato (aumento, diminuzione o incertezza) solo a posteriori, obbligandoci ad aspettare il valore successivo.
Per questo, guardando al lieve aumento del range a (0,76 - 1.02) il Ministero della Salute deve limitarsi a concludere con una indicazione piuttosto vaga: “In questa fase delicata dell’epidemia questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane”.
Guardando invece il calcolo in tempo reale di Mondo Economico (linea arancione) vediamo che nel frattempo è successo di tutto. La contro-tendenza era già visibile dal 20 gennaio ed è durata fino al 27 gennaio. In questo modo noi possiamo spiegare che il range di FBK pubblicato ieri ha il significato di “aumento”, e che questo significato vale solo fino al 27 gennaio.
A seguire la trasmissibilità si stabilizza sotto a 1, con un intervallo di confidenza (banda rosa nella figura) che è di facile interpretazione: la parte bassa rappresenta uno scenario in cui domani ci saranno 0 nuovi casi; la parte alta uno scenario catastrofico in cui domani ci saranno il doppio dei casi medi di questa settimana.
Molti propongono di risolvere questi prolemi spostando l’attenzione sulla qualità dei dati all’origine: è corretto, se i dati sono sporchi in origine, i risultati saranno meno attendibili. Però migliorare la qualità dei dati in origine richiede interventi organizzativi sui processi di raccolta. La raccolta la fanno gli umani e gli umani sbagliano, specialmente se dotati di strumenti farraginosi e mal progettati.
Noi ci chiediamo invece: si può calcolare un indice di riproducibilità in tempo reale con i dati imperfetti di cui disponiamo? Quale precisione possiamo ottenere?
Stiamo condividendo la risposta a queste domande dal 26 novembre scorso, sempre aperti al confronto con l’ISS.
Noi di Mondo Economico ci auguriamo davvero che la possibile nomina di Mario Draghi a Presidente del Consiglio porti una maggior responsabilità nell’utilizzo dei numeri e delle tecniche per calcolarli.
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