Il presidente Conte si è dimesso, il nostro indice Rt è stabile, con dati aggiornati al 26 gennaio. E la questione dati della Lombardia? Probabilmente non interessa più a nessuno, visto che è tornata arancione.

Tuttavia: per farsi una idea definitiva della questione e sul calcolo dell'indice Rt da parte della Regione Lombardia, puo’ essere istruttivo (molto istruttivo) andare a leggere il manuale del sistema di inserimento dati pazienti Covid realizzato dall’ISS. Se non altro potremo provare un po’ di compassione per chi si trova a dover inserire questi dati.

C’è una maschera che chiede di inserire la “data inizio sintomi (se presenti)”:

Solo successivamente viene chiesto di inserire lo stato clinico:

Sono quindi possibili tutte le combinazioni immaginabili:

  • asintomatico con data inizio sintomi
  • sintomatico senza data inizio sintomi
  • iniziato asintomatico ma con data inizio sintomi e diventato sintomatico dopo un po’ di tempo, nel qual caso no si sa quale sia la data inizio sintomi da utilizzare
Il sistema sembra progettato apposta per consentire, favorire e incoraggiare le rettifiche.

I dati raccolti così non possono che produrre errori.

E l’errore sulla data inizio sintomi si riflette, come abbiamo visto, sull’indice Rt, al punto di spostarne la stima da 1,4 a 0,88

A questo punto chiediamo: l’ISS ha stimato quant’è l’incertezza sull’Rt causata dagli errori di raccolta della data inizio sintomi?

E ha confrontato questa incertezza con quella eventualmente commessa sempre sull’Rt, sostituendo la data inizio sintomi con la data notifica?

Quale delle due sarebbe più piccola?

Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS