Con il progressivo allentamento delle misure di contenimento, che ha visto una data significativa proprio nel primo maggio, è importante continuare a monitorare la diffusione del virus e insieme l'affidabilità dei processi con cui rileviamo i dati.
 
Con i dati aggiornati al 29 aprile, l'indice Rt nazionale si conferma stabile sopra la soglia critica a 1,06 (0,84 - 1,31).
L'intervallo di confidenza piuttosto ampio merita una spiegazione. Da ricordare che il nostro metodo stima sia l'indice Rt sia l'affidabilità con cui i dati vengono raccolti, rappresentando quest'ultima nell'area arancione dell'intervallo di confidenza  (spiegazione e riferimenti qui).
Siamo pertanto in grado di monitorare la qualità del processo di rilevazione, che, come ormai sappiamo da tempo, è fortemente influenzato dalle festività. In questo caso il metodo ci sta avvisando che da circa due settimane i dati raccolti sono  meno affidabili, cioè proprio in coincidenza del lunedì di Pasquetta e del successivo 25 aprile.
 
I seguenti grafici offrono uno zoom su quanto è successo.
 
Nel primo, si vede come la linea verde, che rappresenta il ripetersi settimanale di aumenti e diminuzioni dei nuovi casi, abbia una spiccata regolarità fino alla settimana prima di Pasqua, dopodichè la regolarità settimanale cambia:
 
 
Il secondo grafico mostra invece gli effetti della mancata regolarità di rilevazione sulla qualità dei dati raccolti; la linea blu rappresenta l'errore di rilevazione giornalirea in rapporto al dato medio del giorno; per esempio i giorni di Pasqua, Pasquetta o il 25 hanno degli errori che arrivano quasi a pareggiare il dato stesso:
 
 
Lo stesso effetto è visibile anche nelle regioni:

 
Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS