A Modena dal primo giorno di primavera è vietato fumare anche all’aperto. Il Comune ha anticipato quella che per ora è una bozza di un provvedimento annunciato dal ministro della Salute Oreste Schillaci e che già sta dividendo l’Italia tra favorevoli e contrari. Ma a Modena il sindaco ha deciso che i tempi sono maturi e così ha varato un’ordinanza che “a partire dal 21 marzo 2023 vieta di fumare in determinate aree della città all’aperto”. Senza se e senza ma.
E via con l’elenco: aree destinate al gioco dei bambini nei parchi e nei siti pubblici. Aree limitrofe agli ingressi degli uffici pubblici, delle scuole e delle università. Aree adiacenti ai servizi per l’infanzia. Aree in corrispondenza delle fermate del trasporto pubblico locale. E fin qui ci siamo. Ma l’ultima voce sorprende: cimiteri. Sì, il divieto di fumo vale anche per i camposanti. Non si fuma davanti al caro estinto.
Ora se è comprensibile vietare la sigaretta dove ci sono bambini, sotto la pensilina del bus, dove magari si costringe i non fumatori a sorbirsi nuvole di fumo passivo (un po’ come accade peraltro nei dehors dei bar, ci avete mai pensato? Il vicino fuma e ti arriva addosso la zaffata) ma il cimitero no. Ci può stare il divieto di non fumare per rispetto dei defunti, però non ha alcun senso per tutelare chi hai vicino. Salvo ai primi di novembre, date destinate dal calendario al ricordo dei cari che non ci sono più, raramente i cimiteri sono affollati di gente a differenza degli altri luoghi citati nell’ordinanza.
Forse il sindaco Gian Carlo Muzzarelli poteva prendere spunto dal collega di Milano Giuseppe Sala che dal 19 gennaio di due anni fa vieta la sigaretta anche all’aperto se ci sono altre persone nel raggio di dieci metri. Un modo per tutelare le vittime del fumo passivo senza per forza di cose crocifiggere chi ama la sigaretta.
Post scriptum: chi scrive, non ha mai fumato.
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